Salta al contenuto principale

Jacopo Flammer e il popolo delle Amigdale

Jacopo Flammer e il popolo delle Amigdale
Per Jacopo è il giorno del suo nono compleanno e in trepidazione attende l’arrivo di suo nonno Erasmo, che purtroppo non riesce a vedere quanto vorrebbe. Non vede l’ora di abbracciarlo e soprattutto di vedere il regalo che gli sta portando, sul quale sua madre è stata decisamente più vaga e misteriosa del solito. Quando nonno Erasmo finalmente varca la soglia di casa, annunciato dal rombo della sua Hummer H1 rossa coperta da strati e strati di fango che a Firenze non passa di certo inosservata, Jacopo non vede pacchi per lui. Il vecchio dalla lunga barba si fruga in tutte le tasche con fare canzonatorio, finché non annuncia al nipote che il regalo lo sta aspettando in camera sua. Con grande stupore Jacopo Flammer trova sul letto una valigia, riempita del necessario per partire con suo nonno per qualche giorno, nonostante sua madre non si mostri particolarmente tranquilla. L’eccitazione del bambino cresce di ora in ora, soprattutto quando l’Hummer potente come un carrarmato si ferma in Molise, davanti a quella che all’apparenza è solo una galleria e che si rivelerà invece un passaggio verso un luogo, e soprattutto un tempo, sconosciuti. Una complicata serie di leve mosse in una certa sequenza trasporterà nonno Erasmo e suo nipote in un’avventura piena di insidie e pericoli.

Primo episodio del ciclo di storie per ragazzi I guardiani dell’Ucronia, illustrato da Ludwig Brunetti, fumettista e illustratore, e Niccolò Pizzorno, grafico ed esperto di tecniche di calcografia. Carlo Menzinger di Preussenthal ha già approcciato in altri romanzi l’ucronia, un genere a cavallo tra romanzo storico e fantascienza, in cui i protagonisti si muovono tra le pieghe della storia realmente accaduta a cui si sovrappongono però eventi e situazioni meramente fantastiche. Questo primo episodio vede Jacopo e i suoi amici alle prese con l’homo aeserniensis, realmente esistito nel territorio di Isernia settecentocinquantamila anni fa, messo in pericolo nientemeno che da feroci Velociraptor, i cui resti risalgono invece in realtà ad epoche precedenti. Lettura piacevole ma non particolarmente originale, che fin dalle prime pagine riporta alla memoria le avventure di Arthur e il popolo dei minimei di Luc Besson, con un nonno geniale e strampalato e un nipotino alle prese con avventure fantastiche. Resta comunque una narrazione che ha il pregio di veicolare informazioni storiche reali e di stimolare la fantasia nella direzione di ciò che sarebbe potuto accadere se solo i dinosauri si fossero sovrapposti alla storia dell’essere umano.