
Al ricevimento che segue la proiezione del film Gli spostati ci sono parecchi tra gli attori del cast, insieme al regista John Huston. Ma la stella della serata è lei: Marilyn Monroe. Le luci della stanza mettono in risalto la scollatura del vestito di seta nero, mentre il colore latteo della carnagione è sfumato dai capelli biondi appena ondulati. I dirigenti degli Studios se la contendono e la invitano a chiacchierare con gli ospiti nonché a scattare foto insieme a loro. E Marilyn si mostra sempre gentile e affabile con tutti. Gli spostati è la consacrazione della sua carriera e può rappresentare l’occasione per ottenere l’agognato Oscar. Emma, la sua agente, cerca continuamente di procurarle nuovi contratti mentre la sua amica Bonnie vorrebbe vederla frequentare di nuovo qualcuno, dopo tre matrimoni falliti alle spalle e altrettanti divorzi. Negli stessi giorni al Campidoglio c’è parecchio fermento. Dall’uscio dietro il portico si affaccia un uomo che subito la folla comincia ad acclamare. Si tratta di John Fitzgerald Kennedy, il presidente degli Stati Uniti, che indossa un abito gessato nero, senza cappello, infrangendo in questo modo il cerimoniale. Accanto a lui, parecchi ospiti sono in attesa di ascoltare il suo discorso di insediamento, redatto da lui stesso con l’aiuto di alcuni fidati collaboratori. Non appena il discorso è concluso, la folla scoppia in un applauso fragoroso e JFK la osserva compiaciuto, accanto al padre Joe Kennedy, alla madre Rose Elizabeth Fitzgerald, al fratello Robert Kennedy e alla moglie Jacqueline Lee Bouvier. Due icone, due personaggi simbolo di una grande nazione, piena di progetti e speranze, sono al centro dell’attenzione e stanno vivendo il loro momento d’oro. Non si conoscono ancora, ma sono destinate ad incrociare il loro cammino e ad intrecciare le loro vite molto presto, ben prima di quanto pensino...
Giovanni Menicocci - giornalista pubblicista e direttore del portale Mauxa.com per il quale intervista artisti, scrittori e attori - ha cominciato ad interessarsi alla storia tra John Fitzgerald Kennedy e Marilyn Monroe quando ha incrociato la figura del celebre e sfortunato trentacinquesimo Presidente degli Stati Uniti d’America con l’intenzione di raccontarne la vita in un film. Poi, man mano che il progetto definiva i propri contorni, ha deciso di svilupparlo sotto forma di romanzo. Non si è trattato di un lavoro semplice. A detta dello stesso autore “Il focus principale che ho voluto sviluppare è il paradosso di un amore impossibile: anche se tutti e due erano personaggi potentissimi, hanno sempre cercato di vivere la propria storia come due adolescenti, due persone normali, lontano dai riflettori”. Menicocci ha dunque il merito - grazie a lunghe e approfondite ricerche bibliografiche e storiche che gli hanno consentito di maturare una visione a trecentosessanta gradi dell’intera vicenda - di aver posto sotto i riflettori la storia già parecchio nota di due personaggi belli e famosi, presentandola tuttavia da una diversa angolazione. Quel che emerge dal lungo racconto dell’incontro, nato quasi per gioco, tra uno dei presidenti più amati nella storia degli USA e l’icona sexy del cinema americano e mondiale degli anni Sessanta del secolo scorso, è il ritratto di due personaggi, spesso ingabbiati in ruoli pubblici parecchio rigidi, che si lasciano travolgere da una passione intensa, che né le lotte di potere né gli intrighi politici riescono a spegnere. Novelli Romeo e Giulietta, l’amore contrastato tra l’ambizioso giovane - che lotta per i diritti dei neri e si batte per il disarmo nucleare, cercando di dare una vera e propria svolta alla politica del suo Paese - e la stella più fulgida e conturbante di Hollywood diventa spunto per la ricostruzione storica e politica di momenti importanti nella storia degli USA nonché occasione per approfondire il ritratto dei due protagonisti, soprattutto dal punto di vista psicologico. Rimane lecito continuare a chiedersi se si sia trattato di vero amore o piuttosto di una storia di facciata totalmente inventata. Menicocci, tuttavia, mantiene vivo l’interesse nei confronti di due figure divenute quasi leggendarie, consentendo al lettore di perdersi tra le pieghe di un sentimento profondo e di continuare a sognare.