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Kambo e Iboga

Kambo e Iboga

Il Kambo e l’Iboga rappresentano due tra le più antiche medicine naturali esistenti sul nostro pianeta. Il primo nome identifica una secrezione gelatinosa che viene prodotta, a scopo difensivo, da un anfibio presente nella zona nord-occidentale della foresta amazzonica. Essa è impiegata dalle popolazioni indigene per proteggersi a loro volta dal morso dei serpenti e da epidemie quali la malaria o la febbre gialla. L’Iboga, invece, denomina la corteccia della radice di una pianta che cresce nell’Africa centrale, il cui estratto è usato dai pigmei del Gabon e del Camerun per guarire disturbi di natura fisica e mentale. Le due sostanze, entrambe impiegate nel contesto di specifici rituali e cerimonie sciamaniche, sono ancora scarsamente conosciuti nei paesi occidentali. Tuttavia l’avanzato studio delle ricerche fin qui condotte ha accertato che la loro azione va al di là della cura di patologie specifiche, ma compie una sorta di vera e propria “rigenerazione” del DNA e estende i benefici allo stato emotivo e mentale. E sulla base di questi risultati il loro impiego si sta diffondendo con notevole rapidità soprattutto per combattere le forme compulsive di dipendenza e per liberare la mente, quando essa viene rinchiusa in gabbia da ossessioni e condizionamenti interiori…

Giovanni Lattanzi, nato a Roma nel 1962 e laureato in Religioni e Filosofie dell’India e dell’Estremo Oriente, vive ad Amsterdam dove da tempo ha accostato all’attività di pittore quella di promotore di un metodo di cura della persona basato sull’impiego in sinergia di Kambo e Iboga. Il presente libro, nato per dare conto degli sviluppi di tale somministrazione, in verità si rivela una vasta e approfondita trattazione che addensa saggi e articoli, note e interviste, nonché un ricco apparato bibliografico. L’autore traccia lungo le pagine un percorso che ci conduce nel contesto tribale da cui vengono estratti i giacimenti di informazioni relative alle proprietà curative delle due sostanze. Là dove il loro impiego avviene nell’ambito di specifiche cerimonie e rituali, dove la guarigione di ogni malessere, inclusi quelli fisici, può essere raggiunta solo attraverso una cura che agisca sui vari piani dell’essere umano. Insomma, al di là di ciò che può essere inteso solo dagli addetti al mestiere, quel che il libro di Lattanzi chiede al lettore è di lasciarsi stupire. Perché senza stupore non c’è conoscenza, ma solo pregiudizio, ignoranza e superstizione.