
Lenora ha undici anni ed è tremendamente infelice. Perché è così infelice? Perché si annoia. Mentre la limousine dei genitori la scorrazza in giro per la città in compagnia della tata, dedita allo shopping e alle chiacchiere con gli amici, Lenora si annoia mortalmente. Eppure ha fatto di tutto per rendere questa estate interessante. Ha vagheggiato di trovarsi un lavoretto al planetario o allo zoo, ma i genitori si sono incaricati di spegnere ogni suo entusiasmo. “Non dire sciocchezze!”, l’ha rimproverata la mamma. “Nessuno di quei posti assumerà mai una undicenne”, ha rincarato la dose il papà. A Lenora non rimane che annoiarsi, dando, di tanto in tanto, un calcio alla portiera dell’auto. Però poi succede una cosa bellissima e inattesa: la tata decide di andare in biblioteca perché le serve un libro per far colpo su un amico con cui ha un appuntamento. Dato che la tata non è proprio un’intellettuale, Lenora è stupita ma anche molto felice, perché la biblioteca le piace, in particolare la sezione Ragazzi e poi sa che con una pila di libri accanto potrà combattere a lungo la noia. In verità, la ragazzina non ha il permesso di gironzolare da sola in biblioteca e dovrebbe seguire in silenzio la tata, tuttavia, con un piccolo semplice escamotage, riesce a svignarsela. Corre lungo una fila di scaffali, poi lungo un’altra e, quando è certa di avere seminato definitivamente la sua tata, punta verso la sezione Ragazzi. O così crede...
Una tranquilla biblioteca si trasforma in questo libro in spazio infinito di avventura, irreale, strambo, inverosimile, ma in grado di affascinare perdutamente una ragazzina in fuga dalla noia e dalle “noiose occupazioni degli adulti”. La biblioteca infinita del titolo è un luogo labirintico, in cui ci si sposta veloci attraverso tubi misteriosi e in cui le pareti dotate di altissimi scaffali di libri girano intorno e vanno lontano, apparentemente senza finire mai. In questo ambiente inquietante, ma anche molto affascinante, Lenora, dopo essere diventata apprendista bibliotecaria, vive incredibili avventure e si trova a dover contrastare - come potrebbe essere altrimenti in un ambiente di questo tipo? - il male, l’oscuro nulla che vorrebbe distruggere ogni sapere. Lenora vive situazioni da incubo, incontra esseri mostruosi, un gigante, un robot assassino, giusto per fare qualche esempio, ma anche servizievoli, collaborative formiche. La situazione da incubo però si risolve e sfocia nel sogno, più tranquillo, e poi nella realtà, quella della tata pronta a rimproverare la ragazzina e della biblioteca, un tempio che contiene “libri su libri, tutto il sapere di tutte le epoche passate, presenti e future, tutte le avventure che attendevano chi era armato della luce della conoscenza”. Questo romanzo è un inno all’inverosimile e al fantastico, ma anche alla biblioteca e alla sua multiforme essenza.