
Cristina Spirito, ricercatrice di filosofia, si accinge a consultare la biblioteca del principe Carlo Massimo. Tra i fascicoli e manoscritti ordinati negli alti scaffali, è alla ricerca di informazioni sul marchese Palombara di Pietraforte. Il marchese, alchimista del ‘600 sconosciuto a molti e notissimo tra i pochi cultori della materia, ha lasciato a Roma come traccia di sé un singolare monumento: una porta di pietra sormontata da un frontone, un tempo parte di Villa Palombara e ora abbandonata con le spalle alla chiesa di Sant’Eusebio. La Porta Magica, o Alchemica, riporta lungo gli stipiti numerosi simboli e iscrizioni. Molti hanno cercato senza successo di decifrare il significato della porta, e ora anche Cristina si è messa all’opera per svelare il mistero di un personaggio che da tempo ricompare nella sua vita. Le due ore a disposizione per la consultazione stanno per finire, e Cristina si prepara a malincuore a lasciare la biblioteca, quando il suo sguardo si posa finalmente su un documento inedito…
Così inizia La bugia dell’alchimista, romanzo filosofico e storico che ripercorre in un gioco di specchi la vita del marchese di Palombara e delle persone che a lui si legano. Cristina, innanzitutto, ma anche Lisbetta, la regina Cristina di Svezia e Athanasius Kircher. La verità è il tema centrale del libro, il filo che lega la storia che si muove su e giù nel tempo, e ogni personaggio è impegnato nella propria ricerca: che sia della Pietra filosofale, della propria identità, del dominio di sé o della decifrazione della Porta Magica. Il romanzo intreccia personaggi storici e finzione in un giallo che ha il pregio di sfruttare abilmente la materia storica e filosofica senza cadere nel rischio di ridurre il libro a un saggio mascherato. Purtroppo però i temi alchemici del romanzo non sono alla portata di tutti, e chi non ha già una minima infarinatura rischia più volte di perdersi. Consigliato a chi ama i gialli storici con una punta di esoterismo.
Così inizia La bugia dell’alchimista, romanzo filosofico e storico che ripercorre in un gioco di specchi la vita del marchese di Palombara e delle persone che a lui si legano. Cristina, innanzitutto, ma anche Lisbetta, la regina Cristina di Svezia e Athanasius Kircher. La verità è il tema centrale del libro, il filo che lega la storia che si muove su e giù nel tempo, e ogni personaggio è impegnato nella propria ricerca: che sia della Pietra filosofale, della propria identità, del dominio di sé o della decifrazione della Porta Magica. Il romanzo intreccia personaggi storici e finzione in un giallo che ha il pregio di sfruttare abilmente la materia storica e filosofica senza cadere nel rischio di ridurre il libro a un saggio mascherato. Purtroppo però i temi alchemici del romanzo non sono alla portata di tutti, e chi non ha già una minima infarinatura rischia più volte di perdersi. Consigliato a chi ama i gialli storici con una punta di esoterismo.