
Milena è rosa, la mamma è verde e il nonno è oro. Ora la mamma è andata via e non le restano che gli abbracci del nonno. Michele le ha insegnato praticamente tutto, ma più di ogni altra cosa, le ha insegnato a reagire. La sua villa a Positano, piena di specchi e in riva al mare, è il loro rifugio, l’unico luogo nel quale entrambi si sentono davvero a casa. Per la prima volta nella sua vita Milena è decisa a mettersi in gioco e partecipare ad un provino. I dubbi e le insicurezze non le permettono di godersi questa esperienza ma il nonno la rassicura e, mentre sembrano aver ritrovato quella serenità lontana nel passato, un urlo improvviso proveniente dall’esterno cattura la loro attenzione. In una vecchia cisterna c’è uno scheletro e Milena, nonostante l’arrivo dei carabinieri, continua a immaginare a quale vita avesse posto fine la morte di quel cadavere appena ritrovato. Stranamente le tornano in mente i racconti di Michele sulla nonna Eva, andata via quando sua madre era piccola e mai più tornata. Le ricerche proseguono e rivelano che il cadavere ritrovato appartiene ad un uomo e risale agli anni Sessanta. Milena è sollevata: in paese si fanno solo chiacchiere senza alcun fondamento e lei non avrebbe dovuto dubitare del nonno. Eppure è proprio Michele che ora la implora di perdonarlo, chiamandola Eva...
La casa degli specchi racconta il bisogno di guardarsi dentro e di rivelare il mistero: “Lo specchio coglie l’immagine che tu vuoi dare di te, ma quello che c’è dietro, resta nascosto” ammette Milena. Mistero e amore sono, infatti, gli ingredienti principali di questo intrigante e appassionante romanzo. La penna, attenta alle atmosfere quanto ai sentimenti, di Cristina Caboni, scrittrice e appassionata di apicoltura, mescola amore e mistero, presente e passato, fantasia e realtà, azione ed emozione, coinvolgendo il lettore fin dalle prime pagine. Lo stile essenziale ed asciutto in alcuni tratti e ricercato in altri, che rende i personaggi verosimili, si arricchisce di descrizioni che evocano in maniera efficace luoghi e situazioni. La narrazione si inserisce in un contesto storico difficile (la guerra fredda), caratterizzato da spionaggio e controspionaggio internazionale e dalle politiche maccartiste, mantenendo un tono leggero, lasciando che il contesto rimanga sullo sfondo senza mai rubare la scena ai protagonisti della storia. Un contesto che si esprime, quasi per contrasto, anche attraverso il mondo patinato del cinema degli anni Cinquanta, al quale le due protagoniste sono legate, seppure in modo differente. Due eroine moderne capaci di slanci di coraggio (l’una nel cercare le proprie radici e l’altra nelle scelte difficili fatte per amore) che permettono di affrontare la vita e di reagire alle avversità con forza e determinazione tutta femminile.