
Oliver Orme detto Olly è un pittore di modesto successo, che ha da tempo perso qualunque velleità e ispirazione, e che come hobby ruba oggetti di cui non importa nulla a nessuno. Ora ripensa a quando ha deciso di rubare Polly al suo amico Marcus, innamorandosene per la prima volta. Oliver e sua moglie Gloria erano alla cena della gilda degli orologiai, dei fabbri e degli orefici, di cui faceva parte Marcus, che li aveva invitati. Assieme a Marcus c’era naturalmente Polly, sua moglie. Erano seduti tutti e quattro insieme, e Oliver aveva bevuto un po’ più del dovuto, ma non si era ubriacato. Durante la cena, Oliver, messosi vicino a Polly, continuava a parlarne di nemmeno lui si ricorda cosa. Poi la serata era finita e si erano avviati, tutti e quattro, verso la macchina di Marcus, che non ne voleva proprio sapere di partire. Si decise ad accendersi solo dopo che Marcus ci ebbe messo le mani. Il viaggio di ritorno verso casa fu consumato più o meno in silenzio. Marcus e Polly, nei sedili anteriori, chiacchieravano a bassa voce, mentre Gloria e Oliver non proferivano parola. Poi, a un certo punto, la mano di Polly era sbucata dallo spazio che c’è tra il sedile e la portiera, e aveva cominciato ad accarezzare la rotula di Oliver in maniera inequivocabile…
John Banville – alcuni lo conosceranno con lo pseudonimo di Benjamin Black – non ha bisogno di presentazioni, essendo con tutta probabilità uno dei maggiori scrittori irlandesi contemporanei, se non il maggiore. Prendendo spunto dalla poesia del poeta americano Wallace Stevens, L’uomo con la chitarra blu (1937), che a sua volta aveva tratto ispirazione dal quadro di Picasso, Il vecchio chitarrista cieco (1937), Banville costruisce in retrospettiva la storia di Oliver Orme, narrata dal protagonista in soggettiva. Così come il chitarrista della poesia prende la vita così com’è, senza tentare di cambiarla, anche Oliver il pittore è piuttosto passivo, quasi trasparente rispetto alle cose che gli accadono (molte) e che fa accadere (poche). Tra queste, i furti insignificanti, la tresca amorosa con Polly (moglie del suo amico Marcus), punto di partenza del racconto, dal quale si dipanano le conseguenze e il destino che Oliver affronta con l’unica azione possibile: la fuga. Da sua moglie, dalla sua amante e, soprattutto, da sé stesso. Eppure, nonostante queste premesse piuttosto pesanti, La chitarra blu è un romanzo più che godibile, per lunghi tratti ironico e che riesce a prendersi non troppo sul serio. Insomma, un romanzo di John Banville.