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La corte di ali e rovina

La corte di ali e rovina

L’Ouroboros è l’ultima possibilità di poter riuscire a sconfiggere l’esercito di Hybern. Feyre ripete quelle parole dentro la sua testa mentre cautamente entra nella grotta per recuperare quell’antico e potente specchio. Senza dire nulla ha abbandonato il campo di battaglia trasmutandosi nella Corte degli Incubi per guardare da vicino quello specchio e capire come uscir viva da quell’incontro portandolo con sé. Alto quanto tutta la parete sembra piuttosto un immenso buco. Unico elemento a distinguerlo dal resto dell’oscurità, un enorme serpente di metallo che lo avvolge a mo’ di cornice. Qualche settimana prima, il Tagliaossa le aveva fatto una semplice richiesta: portami l’Ouroboros e combatterò al tuo fianco contro i tuoi nemici. Una richiesta da soddisfare il più tardi possibile, solo quando sarebbe stata palese la sconfitta in quella guerra; in oltre cinquecento secoli, nessuno è stato in grado di rivendicare l’Ouroboros senza pagare con la propria vita: neanche un Signore Supremo. Tutti impazziti o suicidi, dopo aver guardato il suo riflesso. E di certo neanche lei avrebbe avuto una speranza di sopravvivenza. Ma ora la situazione è diventata troppo grave, anche solo per concedersi il lusso di avere paura. Come Signora Suprema della Corte della Notte, Feyre sente il peso della responsabilità di questa guerra e dopo il rapimento di Elain la notte scorsa, nessun prezzo è troppo alto da pagare se può garantire la vittoria. E per avere il Tagliaossa, un dio della morte, al suo fianco contro Hybern è disposta a sacrificare tutto il sacrificabile. Anche la sua sanità mentale e la sua vita…

La storia di Feyre – umana che sacrifica se stessa per amore diventando Fae e poi sposando Rhysand, Signore Supremo della corte della Notte – giunge al compimento con il terzo volume La Corte di ali e rovina. Sarah J. Maas, già autrice della saga fantasy Il trono di ghiaccio e considerata una tra le migliori autrici di fantasy YA secondo il “New York Times”, in questo libro riannoda tutte le fila delle varie storie già anticipate nei capitoli precedenti. La storia riprende poche settimane dopo il tradimento di Tamlin, con Feyre pronta a tutto pur di vendicare Rhysand e la sua Corte. A risollevare le sorti di Phrytian, ancora una volta, le donne ma stavolta Feyre non sarà sola: Nesta, Elain, Mor e Amren confermano il valore vincente del “girl power”. Resta centrale anche il ruolo svolto dalla famiglia, che non si identifica mai nei legami di sangue, quanto piuttosto attraverso sentimenti di gratitudine e amore: nessuno viene lasciato indietro nella Corte della Notte, neanche i possibili nemici se non dopo aver concesso loro almeno un’opportunità per redimersi, come accade per Lucien. Ricchissimo il background dal quale la Maas trae ispirazione: dalla leggenda norvegese East of the sun, west of the moon alla ballata inglese Tam Lin, passando per la favola Disney La bella e la bestia (punto di origine del primo libro della saga) e alcuni scenari di chiara ispirazione tolkieniana (ravvisabili soprattutto nella battaglia finale contro Hyber che per alcuni tratti rimanda alla battaglia svoltasi sotto le mura di Minas Tirith). A livello narrativo, La Corte di ali e rovina risulta molto più lineare rispetto ai volumi precedenti ma quello che sorprende realmente il lettore è la crescita compiuta dai personaggi: tale da renderli tangibili e per i quali e con i quali si può gioie, provare dolore e disperazione. A tranquillizzare i tantissimi fan “orfani” di questa saga, la stessa scrittrice che ha anticipato di star lavorando già a degli spin off della storia.