
Fare pulizia in una mansarda ricolma di vecchie cianfrusaglie appartenute ai nonni può riportare alla luce oggetti strani e ricordi di una vita passata. Quello che Michele, giovane siracusano, scova nella casa del nonno Giovanni ha però tutta l’aria di essere un oggetto futuristico e non certo una chincaglieria da mercatino dell’antiquariato! All’interno di uno strano cubo di metallo molto pesante è custodito un dispositivo ipertecnologico, marchiato col nome “BH-Generator”. La curiosità è troppa per non provare a toccare quel display che mostra un enigmatico codice alfanumerico: -200Y00D00H. È così che tutto ha inizio. Una sfera nera, un piccolo buco nero (sì, proprio un Black Hole) generato proprio di fronte a un incredulo Michele. E poi il buio. Il ragazzo riapre gli occhi di fronte a un signore alto sui quarant’anni, a giudicare dall’aspetto. Intorno a lui, della curiosa mobilia dal design futuristico è sospesa a pochi centimetri da terra, come se un mago nascosto stesse provando il suo numero di levitazione. Michele ha giusto il tempo di riprendersi dallo stordimento provocato dal salto, prima di essere investito dalla consapevolezza di ciò che è appena avvenuto. Ha prepotentemente fatto irruzione nella casa di suo nonno Giovanni, quarantenne solo nell’aspetto ma ottantenne all’anagrafe, e intorno a lui c’è la Siracusa del 1812. Una Siracusa sicuramente molto diversa da quella descritta nei libri di storia, immersa in un passato totalmente inaspettato e decisamente più evoluto del XXI secolo da cui proviene Michele...
Quest’ epoca sconosciuta può vantare un progresso scientifico e medico impareggiabile, all’Università si studiano materie come Telepatia Base e Avanzata, Tecniche di Evoluzione Primaria e Pranica. La telepatia e le facoltà cerebrali aumentate sono infatti la chiave per utilizzare i principali sistemi tecnologici, dalla TV al teletrasporto. Tutti gli Evoluti ne sono dotati, cioè la maggior parte della popolazione. Chi ancora non ha avuto modo di sviluppare queste capacità, definito Involuto, è supportato dalla società affinché possa evolvere verso questo stato. C’è armonia in questo universo, come indica la frequenza del Battito della Terra, quella che Michele riconosce come la risonanza di Shumann. Ma se il passato era così perfetto, equo ed equilibrato, come mai non ce n’è traccia nel futuro attuale? Cosa è successo nei 200 anni che separano la Siracusa di nonno Giovanni da quella di Michele? In questo romanzo ucronico, Max Penna (pseudonimo di Massimo Procopio) ribalta i canoni classici del genere abbandonando l’idea di raccontarci come sarebbe il futuro in un mondo alternativo. A rendere particolare la storia di Michele è proprio questo salto nel passato, un passato Evoluto. Una società equa, bilanciata, in cui l’uomo si impegna a rispettare la natura, non lavora per vivere, condivide, annulla la necessità di violenza, amplia le sue aspettative di vita. Elementi chiave che ritroviamo in molti romanzi ucronici, specialmente nel filone solarpunk, ma che qui sono inaspettatamente collocati nel passato. Un passato che per qualche motivo sembra sia stato boicottato, nascosto e oscurato ai posteri, che non ne conservano memoria. Una cospirazione nata, come nelle migliori tradizioni, da una minoranza. I pochi Involuti rimasti restano esclusi dal voto e seguono corsi appositi per poter compiere il salto di qualità e accedere alle meraviglie tecnologiche precluse a menti e personalità non evolute. Il contesto socioculturale viene descritto in modo dettagliato, facendo trapelare la passione coltivata dall’autore per la fisica, le questioni filosofiche, l’economia, la spiritualità. L’ampio spazio lasciato alla caratterizzazione della società Evoluta ha penalizzato forse quella dei personaggi, soprattutto del protagonista che si ritrova ad essere, in tempi veramente rapidi, un eletto, un Neo dalle inattese abilità. Come in ogni viaggio temporale, la vicenda conserva immancabili paradossi e intricate evoluzioni che sapranno dare risalto alla componente di indagine e supportare (ma anche ostacolare) la ricerca della verità. La lettura è agevolata da una narrazione scorrevole e immeditata che evita i troppi tecnicismi che spesso finiscono per appesantire la narrativa fantascientifica. Con La cospirazione degli Involuti, Penna ci lascia un’interessante riflessione personale su cosa sia il progresso e dove esso vada attivamente ricercato, sebbene fin troppi siano i tentativi che l’uomo sta facendo per auto sabotare il proprio futuro in nome di egoistici e apparenti benefici transitori.