
Marina e Filippo sono due giovani come molti, con tanti sogni trasformati in progetti, da realizzare un passo alla volta. Formare una famiglia, come accade spesso, è in cima ai loro desideri e nel 2000 si sposano. Due anni dopo Marina è incinta. È normalità, in fondo, è quella felicità privata che si incastona nel mosaico che è la società. La famiglia, diceva Aristotele, è il primo nucleo naturale della società, tentando di spiegare l’aspetto istintuale insito nel desiderio di crearne una nuova. Cosa accade se questa normalità all’improvviso si incrina? Per quella magia che da subito avvolge una donna in attesa, rendendola più sensibile e recettiva, cosa spiegata dalla medicina con tempeste ormonali e che forse è tanto altro, Marina comincia ad avvertire dei “ segni”, dei presentimenti, dei segnali inviati dal suo corpo, ma sparsi anche tutt’intorno a lei. Di più, la memoria emotiva comincia a richiamare al presente “segni” che giungono dal passato lontano, nascosti in un angolo del cuore e della mente per arginare il disagio che portavano con sé. Fin da quella volta, da bambina, in chiesa, al tempo in cui cantava nel coro parrocchiale, in quella giornata di maggio dedicata ai malati, quando qualcosa l’aveva turbata, e lei non aveva saputo nemmeno darle un nome. Cosa si può provare sull’altalena delle emozioni se alla gioia per due vite che crescono nel ventre si legano indissolubili l’incertezza e la paura e poi timori più concreti che, alla nascita di due gemelle premature, hanno il nome incomprensibile di temibili malattie? E poi ancora segni, a volte terribili, che prendono vita ad ogni squillo minaccioso del telefono, a volte luminosi, come un incontro in un grande ascensore d’ospedale, mentre anche le lacrime sono finite, ad offrire di nuovo il dono smarrito della Fede...
Gloria e Sophia sono due angeli bellissimi e fragili dalle piccole ali spezzate, che si fanno forti della tenerezza che le circonda, imparando a sconfiggere anche le leggi della medicina presuntuosa che non è scienza esatta ma è convinta di esserlo, fino a che si trova a scontrarsi con l’amore testardo di una madre. Perché Marina crede che ci sia sempre una scelta e scegliere di scegliere è l’unica strada possibile, senza arrendersi, senza lasciarsi trascinare. Soprattutto quando la certezza di non esser soli ma sostenuti sempre dalla Fede è capace di far germogliare forze insperate lì dove c’è stanchezza e frustrazione. Un dolore profondo, che spesso si trova subire anche la freddezza dei medici, corazza, forse, per sopravvivere al loro lavoro difficile e pesante, ma così spietata con chi avrebbe bisogno soprattutto di un sorriso. Il segreto è imparare a capire il mondo guardandolo da un altro lato, dice questa madre instancabile, e sembra essere così semplice da provocare reazioni emotive diverse nel lettore: lo stupore ammirato di fronte a chi è capace di battersi con ostinata volontà e la smarrita sensazione di non sapersi altrettanto forti. Un senso di inadeguatezza che si fa ancora più profondo per chi condivide la stessa fede ma non vi si sa abbandonare con la stessa fiducia e lo stesso sconfinato amore. Eppure, leggere questo breve racconto e magari continuare a seguire la storia verso il sole di Gloria e Sophia sul blog curato dalla loro mamma, può dare a ciascuno anche la forza per proseguire la propria strada, scegliendo di crederci, sfidando gli ostacoli e imparando il coraggio. “Da allora impararono la pazienza e la fiducia nella vita, impararono ad amare le cose cui tenevano, ad impegnarsi sempre tanto in ciò che credevano e a rispettare gli altri, perché solo insieme, in comunione, si può imparare veramente ad amare”. Appena uscito La via del sole è andato subito a ruba e, quindi, in ristampa; una gara di solidarietà ha permesso a Gloria e Sophia di essere operate più volte in America, ottenendo risultati insperati, soprattutto considerando i dubbi sulla loro sopravvivenza a pochi giorni dalla nascita. Solo perché qualcuno non si è mai arreso.
Gloria e Sophia sono due angeli bellissimi e fragili dalle piccole ali spezzate, che si fanno forti della tenerezza che le circonda, imparando a sconfiggere anche le leggi della medicina presuntuosa che non è scienza esatta ma è convinta di esserlo, fino a che si trova a scontrarsi con l’amore testardo di una madre. Perché Marina crede che ci sia sempre una scelta e scegliere di scegliere è l’unica strada possibile, senza arrendersi, senza lasciarsi trascinare. Soprattutto quando la certezza di non esser soli ma sostenuti sempre dalla Fede è capace di far germogliare forze insperate lì dove c’è stanchezza e frustrazione. Un dolore profondo, che spesso si trova subire anche la freddezza dei medici, corazza, forse, per sopravvivere al loro lavoro difficile e pesante, ma così spietata con chi avrebbe bisogno soprattutto di un sorriso. Il segreto è imparare a capire il mondo guardandolo da un altro lato, dice questa madre instancabile, e sembra essere così semplice da provocare reazioni emotive diverse nel lettore: lo stupore ammirato di fronte a chi è capace di battersi con ostinata volontà e la smarrita sensazione di non sapersi altrettanto forti. Un senso di inadeguatezza che si fa ancora più profondo per chi condivide la stessa fede ma non vi si sa abbandonare con la stessa fiducia e lo stesso sconfinato amore. Eppure, leggere questo breve racconto e magari continuare a seguire la storia verso il sole di Gloria e Sophia sul blog curato dalla loro mamma, può dare a ciascuno anche la forza per proseguire la propria strada, scegliendo di crederci, sfidando gli ostacoli e imparando il coraggio. “Da allora impararono la pazienza e la fiducia nella vita, impararono ad amare le cose cui tenevano, ad impegnarsi sempre tanto in ciò che credevano e a rispettare gli altri, perché solo insieme, in comunione, si può imparare veramente ad amare”. Appena uscito La via del sole è andato subito a ruba e, quindi, in ristampa; una gara di solidarietà ha permesso a Gloria e Sophia di essere operate più volte in America, ottenendo risultati insperati, soprattutto considerando i dubbi sulla loro sopravvivenza a pochi giorni dalla nascita. Solo perché qualcuno non si è mai arreso.