
Di sesso parliamo da sempre. È dai tempi della scuola che confrontiamo - magari con ostentazione e vanto - le nostre conoscenze in materia, un po’ inventando, un po’ deducendo, un po’ esagerando. Ma da quando c’è internet, allora… siamo diventati tutti esperti. Aggrappati alle quattro certezze che, al riguardo, già avevamo: prima, fare sesso è naturale. Seconda, i sessi sono due, e tutto il resto è orientamento, preferenza o moda. Terza, il sesso fa nascere i bambini (o dovrei dirvi due parole a proposito della cicogna?) Quarta, esiste una normalità e una devianza. Questo è ciò che crediamo. O almeno, che credevamo. Perché le cose, da un bel po’, complice in gran parte proprio internet, sono cambiate: e ormai non sono più chiare e univoche come ai tempi in cui la morale sessuale era stabilita e stabile, e la società tutta, in qualche modo, vi si conformava e ne traeva profitto; oggi - causa anche quella specie di democrazia fomentata dai social network e dalla televisione - ciascuno di noi la pensa a modo suo, se non su argomenti caldi come la pedofilia o l’incesto, di certo su questioni come il sadomasochismo fra adulti consenzienti (tema sdoganato dal ciclo di romanzi di E.L. James, con tutte le loro sfumature. E la domanda diventa: siamo in un momento storico di grande fermento del dibattito che ci condurrà a una più ampia e profonda (auto)coscienza sessuale, o siamo di fronte a un mutamento epocale che ci renderà solo più smarriti, disgregati e soli con noi stessi?
