
Russia, 1914. È una fredda giornata d’inverno quando Rosalia, poco più che bambina, costretta dalla miseria della propria famiglia lascia il suo piccolo paese in campagna per raggiungere Pietrogrado e assumere servizio come cameriera presso gli Stifter, una ricchissima famiglia che abita in una sontuosa villa nel centro della capitale. Al suo arrivo la governante, la signora Rybakova, la accoglie mostrandole i vari ambienti dell’imponente dimora, spiegandole le sue future mansioni e presentandole il resto della servitù: la cuoca, la signora Ivanova, l’autista factotum Borislav e Nika, cameriera personale della signorina Tamara, la nipote dei signori Stifter. Rosalia si trova così catapultata in un nuovo universo, fatto di arredi lussuosi, di cibi raffinati, di abiti da sogno, di cui non aveva mai nemmeno ipotizzato l’esistenza. Per una serie di eventi fortuiti, la giovanissima cameriera si trova a sostituire Nika e, quindi, a servire Tamara, una ragazza dal carattere ribelle e spregiudicato, ma anche dalla profonda sensibilità artistica. Rosalia ne acquista in poco tempo la piena fiducia e ne diventa la cameriera personale, seguendo Tamara nelle proprie scelte di vita, nei numerosi viaggi, nelle avventure artistiche, sempre in grado di comprenderne i bisogni e di soddisfarne le esigenze, ma anche di conservare segreti e confidenze spesso nemmeno esplicitate, ma solo intuite. Quando Tamara, appena diciottenne, ottiene dagli zii di sposare Tadeusz Lempicki, un ricco avvocato di Pietroburgo, il cui cognome si unisce al nome dell’artista creando così il nome d’arte con cui diverrà nota al mondo, Rosalia segue la giovane donna. La rivoluzione di ottobre obbliga gli Stifter, la signora Gorska e Adrienne, rispettivamente madre e sorella di Tamara, a fuggire in Francia: è proprio a Parigi che la giovane artista si forma alla scuola prima di Maurice Denis, poi di André Lhote, realizza la sua prima esposizione nella galleria di Colette Weill, intesse relazioni che le consentono di ottenere importanti riconoscimenti, ma anche di guadagnare ingenti somme di denaro vendendo i suoi ritratti a facoltosi committenti. Con l’affermazione artistica di Tamara matura anche la personalità di Rosalia che, accanto alla sua padrona, pur talvolta capricciosa e opportunista come spesso i grandi artisti si dimostrano, affina la propria cultura, si apre alle trasformazioni di un mondo sempre più moderno, si emancipa dagli stereotipi sociali, acquisendo una nuova consapevolezza di sé e del ruolo della donna...
La governante di madame de Lempicka è il primo romanzo di Clara Zennaro, autrice di alcuni racconti sempre ambientati nel mondo dell’arte, passione prevalente della scrittrice che ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Il romanzo ricostruisce la storia artistica e personale di Tamara de Lempicka, peraltro con un corposo lavoro di ricerca e documentazione storica, filtrandola attraverso il punto di vista della narratrice, Rosalia, una giovane donna coetanea della pittrice, ma di estrazione popolare e priva di istruzione. Così proprio mentre matura e si afferma nel mondo la personalità artistica di Tamara, Rosalia cresce anch’essa, imparando dalle importanti esperienze vissute al seguito della sua padrona nelle capitali europee (bellissima la descrizione dello stupore della ragazza all’interno della Cappella Sistina), formando il proprio carattere e acquistando sicurezza in sé stessa, tanto che a libro concluso si può pensare a un romanzo di formazione. La governante di madame de Lempicka è inoltre anche la storia di una grande amicizia lunga una vita intera, quella tra due donne tanto diverse per indole, condizione sociale, vicende familiari, ma allo stesso tempo così vicine nel difficile percorso della comprensione di sé, dell’affermazione della propria personalità, della ricerca del proprio posto nel mondo.