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La Grande Guerra raccontata ai ragazzi

La Grande Guerra raccontata ai ragazzi

La guerra innescata con l’attentato di Sarajevo del 28 giugno 1914 fu diversa dalle precedenti: fu una guerra totale. Non solo per le ventotto nazioni coinvolte, i sessantacinque milioni di soldati reclutati e i dieci milioni di morti, ma perché fu la prima, vera guerra di massa, in cui anche la popolazione civile fu chiamata a dare il proprio contributo. Anche quella infantile. Nella difesa della causa dell’entrata in guerra e poi nel supporto ideologico e materiale al conflitto, al bambino vennero dati vari ruoli. Fu utilizzato dagli strumenti di propaganda del tempo ‒ la carta stampata, in primis ‒ per far leva sulla coscienza dei padri con modi sottilmente persuasivi: i modelli d’infanzia eroica presentati invitavano a combattere anche per i bambini, per fargli avere una patria degna di loro. I bambini furono i destinatari di una letteratura edulcorata, appositamente confezionata per rendere la guerra “buona”, quasi attraente, e comunque del tutto compatibile con la vita quotidiana. I bambini rappresentarono una costante nella manodopera delle fabbriche, quando iniziò a farsi sentire l’assenza prolungata degli uomini chiamati alle armi. E ancora, i bambini e i ragazzi costituirono fattori decisivi nelle retrovie di numerosi fronti. Durante le fasi finali del conflitto, nell’imbarbarimento generale di una guerra che, contrariamente alle aspettative, sembrava non avere mai fine, si contarono anche coscrizioni di diciassettenni…

La Prima guerra mondiale raccontata ai ragazzi di ieri e di oggi è il tema su cui vertono i quattro saggi e le proposte di lettura che compongono il volume, opera di esperti che si occupano d’infanzia dal punto di vista di diverse discipline: letteratura, pedagogia, storia, cinema. Ai ragazzi di ieri, quelli che la Grande guerra l’hanno vissuta, subìta e letta nei libri allora imposti, è dedicata la prima e più corposa parte del libro: quattro saggi da cui emerge nitidamente l’impegno comune a tutti gli strumenti d’informazione e cultura coevi nel far apparire la guerra come cosa giusta e necessaria. Gli eroi dei libri (il Piccolo alpino di Salvator Gotta), dei fumetti (Pinocchione di Nasica) e del cinema (Charlot soldato di Charlie Chaplin) erano tutti ottimisti e impazienti di combattere, il rancio sempre buonissimo e il finale immancabilmente lieto. Per i bambini e i ragazzi di oggi è invece pensata la seconda parte: schede di libri e albi illustrati a tema Grande guerra, selezionati tra le recenti proposte editoriali per l’infanzia. Potenziali strumenti di lavoro per chi deve spiegare cosa quel conflitto abbia significato, a cent’anni di distanza e ad anni luce dalla retorica tronfia e mistificatoria del tempo. Impreziosiscono il volume le illustrazioni di Federico Maggioni a cui, come solo ai veri maestri, basta accennare una figura per restituire l’immagine di una tragedia. Un libro importante, utile, denso di spunti di riflessione che invogliano all’approfondimento.