
Rose ed Owen, sposati da ventisette anni, conducono una vita fatta di rispetto ma al limite dell’indifferenza, un’esistenza apparentemente normale che però da qualche parte comincia a scricchiolare. Rose lavora come redattore presso una piccola casa editrice, Owen in una scuola privata. Il loro matrimonio, ne sono entrambi consapevoli, è stato costruito sulla base di una bugia. È evidente che c’è un segreto che non si deve svelare quando i due si incontrano casualmente lontani da casa una domenica pomeriggio e, imbarazzati, non sanno cosa dirsi. Tutto sembra cambiare e prendere un senso diverso quando si profila l’eventualità di essere sfrattati dalla loro casa e quando Philip, il loro unico figlio, decide di confessare la propria omosessualità. Rose si sente come se l’avessero tuffata in un mondo distante, verso il quale non ha nessuna curiosità. Owen si colpevolizza, sente di essere lui la causa del problema in quanto omosessuale anch’egli. Ben diversa la reazione dei genitori adottivi di Jerene, una donna nera omosessuale amica di Philip che porta un vissuto diverso, fatto di rifiuto e di non accettazione...
La notizia che Philip decide di dare ai genitori riguardo il proprio orientamento sessuale mette fine a comportamenti da troppo tempo innescati e che hanno bisogno di chiarezza. Con questa informazione e con la possibilità dello sfratto dalla loro casa, con conseguente perdita degli equilibri e delle certezze, vanno a farsi friggere le coordinate di una vita pianificata. Si svela all’improvviso la consapevolezza di non conoscersi affatto, di non aver voluto vedere la realtà e di non poter più far finta di nulla. Ma è anche dell’amore che si parla nel libro, un amore nascosto nei racconti di vita di un mondo gay che diventa, pagina dopo pagina, sempre più chiaro. L’ambiente omosessuale è visto dall’interno, si respira una tensione dei personaggi legata ai vissuti di ognuno di loro e alle reazioni provocate dal disvelamento dei segreti. Ci sentiamo bruciare sulla pelle le emozioni delle persone, ci colpiscono e ci fanno riflettere al di là del genere. È una storia sull’incomunicabilità e sulla solitudine di scelte difficili ma anche una descrizione del percorso che va dalla scoperta all’accettazione. Alla fine rimane la curiosità di sapere se i protagonisti ce la faranno. Romanzo onesto e delicato, che ci descrive l’omosessualità senza far ricorso alla militanza né trasformarla in una bandiera, ma raccontandocela dal punto di vista umano, dei rapporti personali. Parlando della dissoluzione della famiglia tradizionale David Leavitt ci descrive valori sui quali si è costruita un’intera vita ma che non reggono più, ci mette di fronte al fatto che bisogna iniziare ad ammettere le difficoltà, ad accettarle nonostante sia scomodo. Che può essere possibile uscire dalla rete degli inganni e liberarsi da ipocrisie e sotterfugi.