
Columbus (Ohio). 28 agosto. Il sole sorge alle 6:56 e tramonta alle 20:11. Tutto è pronto per il quattordicesimo compleanno di Tyler: la torta a forma di smartphone, i palloncini, il tappeto elastico in giardino. I pochi amici invitati cominciano ad arrivare dopo il tramonto, Tyler non può uscire di casa prima che il sole scompaia oltre l’orizzonte. Soffre di xeroderma pigmentoso: ogni piccola fonte di raggi UV potrebbe essere letale. Tutti i vicini di casa conoscono le sue condizioni, non è poi un gran problema per loro far di tutto perché Tyler stia bene: lasciare i pali del quartiere spenti, sostituire le moderne lampade alogene con lampade a incandescenza, stare attenti a spegnere i fari delle auto prima di imboccare la via di casa. Alla festa ci sono quasi tutti gli abitanti della via cul de sac in cui abita, pochi compagni di classe e amici. D’altronde può frequentare la scuola solo tramite il monitor di un computer e un collegamento con Skype. Eve è preoccupata per suo figlio, ogni suo pensiero è rivolto a lui, ogni azione volta a cercare di proteggerlo da ogni minaccia. Suo marito David lavora a Washington, non potrà essere presente per il compleanno. Per quello che potrebbe essere l’ultimo compleanno del loro bambino. La sera successiva, con un macigno nel cuore, Eve va a prenderlo in aeroporto. Piove fitto fitto, la strada è così buia, gli occhi vanno allo schermo del cellulare. D’improvviso un tonfo. La macchina ha urtato qualcosa, una macchia rosa scompare dal campo visivo, così velocemente che quando Eve scende dall’auto ci mette un po' a scoprire cosa sia, chi sia...