
Neva è nata per fare l’ostetrica, come sua mamma, come sua nonna. Ha scelto anche lei di dedicare la sua vita a far nascere bambini, ma a differenza di loro, al centro di questa decisione per lei ci sono più le mamme che i figli. In quei momenti Neva ha la consapevolezza di assistere a un evento speciale in cui ogni donna diventa una sorta di eroina, capace di miracoli. Anche ora, con Eleanor che si inarca mentre lei tocca con il palmo della mano la testa del bambino che uscirà alla prossima contrazione, Neva ha un gesto tenero e parole incoraggianti per la futura madre stremata dalla stanchezza e dal dolore. Non solo, la invita perfino a prendere direttamente il figlio che sta uscendo dal suo corpo, perché sia lei stessa con le proprie mani a metterlo al mondo. Una femmina. Piccola e perfetta. Il cordone ombelicale la tiene ancora legata alla mamma che se la porta al petto sotto lo sguardo incantato del marito. Neva li osserva mentre si occupa delle ultime cose, al solito, sebbene la fatica più grande l’abbia fatta la moglie, è il marito che crolla addormentato. Neva esce in corridoio diretta a casa e si sente afferrare per il gomito, perde l’equilibrio...
La madre sbagliata, secondo romanzo di Sally Hepworth, racconta la storia di tre donne e dei loro segreti, tre ostetriche: nonna, madre e figlia. Il titolo originale, The Secrets of Midwives, è sicuramente più adatto alla trama, poiché le vicende delle protagoniste s’intrecciano al racconto particolareggiato e coinvolgente del lavoro dell’ostetrica e alla progressiva rivelazione di eventi nascosti del passato. È evidente il grande lavoro di Sally Hepworth nella ricerca e nell’approfondimento degli aspetti medici, dei ritmi della gravidanza, delle varie fasi e pericoli del parto: approfondimenti interessanti, ma che talvolta prendono il sopravvento sulla narrazione del romanzo. Un racconto che mette in evidenza i punti forti dell’essere donna e i punti deboli delle relazioni generazionali, che descrive la storia d’amore con un uomo quasi perfetto. Uno stile pulito, asciutto, capace di tenere desta l’attenzione del lettore e il recupero del rapporto tra madre e figlia. I personaggi sono ben costruiti, coerenti e credibili, le ambientazioni sono ideate con ricchezza di particolari, la trama è originale e contiene diversi i risvolti inaspettati. Un romanzo gradevole, una lettura interessante che è un inno alla vita.