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La maledizione di Nefertiti

La maledizione di Nefertiti
Le passioni dominanti di Amelia Peabody sono due, e strettamente correlate: l’Archeologia ed Emerson, l’affascinante egittologo che ha avuto l’immenso piacere di sposare e con il quale non smette di cacciarsi nei guai (e di rischiare la vita) tra tombe, mummie, civiltà perdute e menti criminali. Probabilmente chiunque, al posto suo, avrebbe rimediato un esaurimento nervoso, o quanto meno avrebbe sentito il bisogno di un anno sabbatico in una beauty-farm, lontano dalla pur minima emozione. Chiunque, ma non Amelia, reduce da una complicatissima avventura sudanese e già pronta a partire per una nuova campagna di scavi tra le misteriose (e pericolose: c’è da aggiungerlo?) sabbie d’Egitto. Un viaggio, per di più, senza prole (il pestifero Ramses è trattenuto in Inghilterra da questioni ben più sostanziali che non esotici intrighi: ah, l’amour!), promettente come una seconda luna di miele… Ovviamente, però, le romantico-erotiche speranze dell’appassionata Amelia finiranno in mille pezzi appena messo piede nella terra dei faraoni, dove il passatempo preferito di un non meglio identificato nemico è quello di tendere imboscate a lei a al suo adorato consorte. Quando Emerson sarà rapito, per la determinata – e sconvolta – Amelia non esisterà che un comandamento: ritrovarlo e liberarlo. Però che brutta sorpresa, dopo esserci riuscita, scoprire che il suo atletico maritino ha perso la memoria e non ricorda più nulla di lei! In ogni caso, tempo per crogiolarsi nella disperazione non ce n’è: i pericoli non sono affatto finiti, i nemici (più d’uno) cospirano nell’ombra e per portare a casa la pellaccia ci vogliono lucidità e forza. Doti che ad Amelia non mancano di certo. Difficile che Emerson possa dimenticarsi troppo a lungo di una donna così speciale…
Torna, più scatenata che mai, Amelia Peabody, la spassosa egittologa attira-guai nata dalla briosa penna di Elizabeth Peters, scrittrice/archeologa che evidentemente ha saputo ben conciliare – e combinare – scavi e talento letterario, dando vita a una serie di romanzi tradotti in mezzo mondo e apprezzati da una folta schiera di lettori. Di essi, punto di forza è senz’altro la coppia Amelia-Emerson (cui va aggiunto senz’altro il precoce pargolo Ramses: tra le altre cose imbalsamatore di topi e fabbricatore d’esplosivi): il loro ménage archeologico-amoroso è condito non solo da avventure a go-go, ma anche da una serie di siparietti coniugali stile Sandra & Raimondo più gustosi di qualsiasi inseguimento nel deserto o mistero svelato. Letteratura d’evasione al 100%, di certo un po’ fumettistica e naïf, ma sicuramente onesta nel perseguire lo scopo che si prefigge: divertire. Il che, a ben pensarci, non è affatto poco.