
Giovanni abita all’ultimo piano di un condominio di periferia e dorme sempre con la tapparella alzata per poter sentire i rumori e i suoni provenienti da fuori: le automobili nella strada, i passi, i televisori accesi. Una notte d’estate una civetta si posa sul davanzale della sua camera, proprio mentre il bambino sta per addormentarsi e… ecco che Giovanni si ritrova a volare nel cielo, insieme ai piccioni e alle tortore. Si è trattato solo di un sogno, anche se bellissimo, ma il bambino al mattino si sente scoppiare dalla gioia ed è convinto di saper volare realmente. Da quel momento decide di essere il dottor Agenore Acquivento e di voler insegnare a volare agli adulti che non gli credono; ad esempio alla portinaia acida del suo condominio, che lui ritiene soffra di “adultite acuta con ispessimento sassonico del cuore”. Le sue invenzioni piacciono così tanto che si ritroverà ad essere dottore per tutta l’estate, con una folla di persone in fila fuori dal suo “studio” in attesa di essere curate...