Salta al contenuto principale

La nascita dell’Islam

La nascita dell’Islam
Che nessuno sia profeta in patria è risaputo, neppure Maometto è riuscito a convertire i suoi concittadini all’inizio delle sue predicazioni. Attorno al 619 fu costretto addirittura ad abbandonare la Mecca e rivolgersi ad altre tribù, chiedendo protezione per sé e per i suoi primi settanta seguaci. Per comprendere le cause di tutto ciò è necessario analizzare la complessa struttura sociale dell’Arabia preislamica. Il termine arabi significa letteralmente “abitanti del deserto”, il che vuol dire che la gran parte della popolazione di questa terra era prevalentemente nomade e dedita alla pastorizia, con frequenti scambi commerciali con i contadini delle oasi. Sia i nomadi che i contadini vivevano in società tribali di tipo tradizionale, era quindi l’insieme della cultura del gruppo di appartenenza a orientare le usanze, le tradizioni e, perfino, le convinzioni religiose dei suoi membri. Allah era la suprema divinità transtribale, il cui culto aveva sede nella Mecca, dove però si veneravano anche altri dei. Studi approfonditi hanno dimostrato che gli dei tribali e il supremo Dio panarabo della Mecca coesistevano e cooperavano fra la loro armoniosamente. È chiaro che in una siffatta realtà, radicata da secoli, la nuova rivelazione del Profeta Maometto deve aver avuto una portata dirompente. Perché solo gli abitanti della lontana città di Medina furono disponibili ad accogliere il nuovo Profeta riconoscendolo come portatore di pace e concordia, quando altrove veniva invece considerato un fomentatore e creatore di disordini? Il breve ma documentatissimo saggio di Ludwig Amman ci fornisce alcune interessanti risposte…
Medina nacque come colonia ebraica e all’epoca di Muhammad vi risiedevano ancora tre tribù ebraiche, per un totale di oltre 36.000 persone. Secondo gli storici la presenza di questi gruppi può aver reso gli arabi della città più ricettivi verso un messaggio religioso di tipo monoteistico. A Medina, inoltre, convivevano, spesso con difficoltà, numerose e differenti tribù, il messaggio coranico, dunque, crea per la prima volta una sorta di fraternità religiosa, favorendo l’integrazione fra gruppi diversi. “In una comunità ben funzionante come quella della Mecca il messaggio missionario ha un effetto di disintegrazione (…). In una comunità disfunzionale come quella di Medina esso può invece avere un effetto d’integrazione, e anche per questo riscuote consenso.” Con un approccio squisitamente storico-sociologico e un apparato di fonti bibliografiche ricchissimo, La nascita dell’Islam rappresenta un’ottima occasione per contestualizzare e meglio comprendere la genesi di uno dei più grandi movimenti religiosi.