
A guardarlo dall’esterno, il reticolato di stradine che si rincorrono disordinatamente a Napoli, in pieno centro storico, rassomiglia a una raccolta di racconti scritti male, una serie di sceneggiature storpiate in dialoghi inverosimili, assurdi, incredibili, quasi surreali, dove grappoli e grappoli di comparse sembrano essere tenuti assieme da una successione di eventi tanto più improbabili quanto più coesi. Quelle vie sono solcate da uomini e donne che appaiono come attori di un palcoscenico acceso mille volte, una commedia dell’arte in cui si recita a soggetto, con un canovaccio, e rassomigliano a maschere, personaggi stereotipati, troppo scontati per risultare credibili e autentici. Eppure, veri. E la piazza è fatta in un modo ancora differente, perché quando qualcuno trova il suo luogo di appartenenza se lo tiene stretto e, automaticamente, quel posto diventa suo, e non c’è nessuno che possa farci nulla: una proprietà, reale, di fatto, non garantita dalla legge scritta, ma altrettanto valida…
Crudo, vivido, nato, parrebbe, per lo schermo, limpido, duro, realista se non addirittura iperrealista, ma tuttavia non privo di una pacificante e pacificata speranza, il romanzo, ben scritto, ben caratterizzato, ben sviluppato, gravido di vita, umanità, redenzione, di Angela Vecchione è stato segnalato per concorrere al più importante riconoscimento letterario italiano, il Premio Strega, nel 2020 da uno degli Amici della Domenica, Piero Mastroberardino, titolare della Cattedra di Economia e gestione delle imprese al Dipartimento di Economia, Management e Territorio dell’Università di Foggia e noto industriale nel settore enologico. Racconta un grappolo di storie che ben si intrecciano e amalgamano attorno alla figura di Rosa, una donna, una moglie di un uomo legato al crimine, una madre pronta a tutto per il bene e la salvezza dei suoi figli, nella Napoli di quarant’anni fa, segnata dalla presenza della criminalità organizzata, tra abusi sessuali, dipendenza dall’eroina, aborto e camorra, temi ancora drammaticamente attuali.