
Otto vite, una porta, un destino comune… agosto 1944 ad Amsterdam quattro stanze nascoste in una soffitta sopra la ditta che Otto Frank due anni prima ha messo a disposizione per la salvezza della propria famiglia e dei suoi compagni. Otto Frank, Edith Frank, Margot Frank, Anne Frank, Hermann Van Pels, Auguste Van Pels, Peter Van Pels, Fritz Pfeffer passano una mattina che sembra come tante, la settecentosessantesima mattina identica alle precedenti. Non sanno purtroppo che attraverso la porta che li separa e li protegge dal mondo, per mano del sottufficiale Silberbauer, sta per entrare la condanna che spezzerà il loro futuro. Un atroce destino che interromperà il sogno di scrivere racconti di Anne, fiera e intemperante, ottimista, in conflitto adolescenziale con sua madre; e quelli di sua sorella Margot, la dolce e paziente “meditabonda”, come sin da piccola viene scherzosamente chiamata dai genitori;e poi Otto, fiero dei suoi baffi e bravissimo con i giochi di parole che spesso inventa per rallegrare e distrarre le figlie nel rifugio; ed Edith, chiusa nella sua sfiduciata disperazione che riesce ad alleviare solo con un intenso slancio religioso e con l’occupazione di rassettare ogni giorno la casa segreta. Per Peter, fragile e sensibile, sono la compagnia di Anne e del suo amatissimo gatto Mouschi l’ancora che gli permette di sognare un futuro nelle Indie Olandesi. Per Auguste il compito di svegliare ogni mattina tutti gli altri non è spiacevole, le permette di sopportare meglio la condizione di inedia di tutte quelle interminabili giornate e di sognare la pelliccia di volpe che avrà in regalo da suo marito Hermann. Lui pragmatico e con un amore sviscerato per la cucina sogna soltanto il più grande piacere della giornata, la sua prima sigaretta. Per Fritz invece nulla conta di più del futuro immaginato in compagnia della donna della sua vita, rimasta in Germania assieme ai ricordi delle loro uscite fra le colline a cavallo…
Sono state scritte infinite pagine a testimonianza dei silenziosi e terribili anni passati da Anne e dai suoi coinquilini nascosti nella tristemente nota soffitta di Amsterdam. La lettura di Guia Risari è da un’angolazione differente: una carrellata a tutto campo su tutti gli otto abitanti l’alloggio segreto, uno sguardo quindi alle singole individualità, agli uni nel tutto. Il libro è una sorta di romanzo storico corale, basato su I Diari di Anne Frank, sulle ricerche storiche e sui libri scritti che raccontano la vicenda, ai quali si sovrappone l’immaginazione dell’autrice. Ogni capitolo dà voce all’universo personale di ciascuno dei compagni di Anne, ne mette in luce la personalità, provando a immaginarne le speranze, i ricordi, le idiosincrasie, ricostruendo la familiarità innocente di una vita interiore che si svolse in quelle quattro stanze buie, aggrappata a una normalità di disperata sopravvivenza, quasi inimmaginabile alla luce della drammaticità degli eventi. La Risari cerca di tirar fuori la verità di ogni personaggio attraverso gli stati d’animo e le relazioni che si stabiliscono. Persone fra loro differenti forzate alla vita promiscua, da cui emerge potente la dignità che riescono a preservare, nonostante tutto... Anche la figura del sottufficiale tedesco che eseguì l’arresto, Karl Josef Silberbauer, viene indagata e descritta, per poter capire la delirante “banalità del male” che mosse la psicologia di gran parte dei nazisti, quella sorta di depersonalizzazione collettiva che portò successivamente Silberbauer, come molti altri d'altronde, all’agghiacciante dichiarazione di non aver fatto null’altro al di fuori di una puntuale esecuzione degli ordini ricevuti. A fine volume in appendice sono consultabili pagine con dati e cronologia storica, cenni biografici, piante dell’edificio e delle stanze, bibliografia, strumenti utilissimi di documentazione e soprattutto importanti spunti per un approfondimento successivo.