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La promessa dei lupi

Europa, 14.000 anni fa. La falce di luna che marchia chiaramente il grigio petto della giovane lupa Kaala segna in maniera ineluttabile il suo destino. Sarà infatti proprio questo simbolo che causerà la sua pressoché totale estraneità al Branco del Fiume Rapido. Un marchio talmente gravoso che condannerà inoltre la madre all’esilio perpetuo e i suoi amati fratelli all’immediata e crudele morte davanti ai suoi stessi occhi di cucciola per mano del vecchio capobranco: l’indomabile e spietato Rusquo. Tuttavia la piccola lupa non ha alcuna intenzione di morire: nel suo cuore infatti arde potente il desiderio di farcela a sopravvivere in un branco che tende a considerarla una “terribile e sconveniente intrusa”. Sarà il suo carattere coraggioso che le permetterà di superare brillantemente il disprezzo degli altri lupi, di cacciare solitaria o con gli altri suoi compagni di ventura anche quando le forze sembrano venire meno e soprattutto di opporsi alle numerose difficoltà riscontrate durante il suo lungo cammino di crescita con una fiera e sconcertante determinazione. Una determinazione propria solo dei lupi degni di comandare sugli altri loro simili. Ma la sua esistenza verrà letteralmente sconvolta in seguito al suo incontro con Bambina, una giovane umana che Kaala salva coraggiosamente dalla corrente assassina del Fiume Rapido...
È arrivato anche in Italia il fantasy d'esordio di Dorothy Hearst, nuova promettente autrice americana che fino a qualche tempo fa rivestiva il ruolo di editor in importanti aziende e università Usa. E la sua ragguardevole esperienza nel settore letterario emerge chiaramente fin dalle primissime pagine della sua prima fatica letteraria: estrema cura nei dettagli, dialoghi profondi e descrizioni minuziose, niente lasciato al caso. Proprio questa raffinata e ostentata ricercatezza stilistica rende La promessa dei lupi un romanzo piacevole nonostante la ripetitività di molte situazioni disseminate lungo le 345 pagine. Ma ecco entrare in scena la straordinaria capacità dell’autrice di saper supplire a questo difetto con abili e toccanti dialoghi interiori, veri sguardi sulla psicologia di Kaala, riflessioni che inducono il lettore a simpatizzare per la piccola lupa, ad arrabbiarsi quando lei prova collera e irritazione. A provare un brivido di stizza e di dolore quando lei subisce angherie e violenze. E soprattutto a emozionarsi, pagina dopo pagina, fino al grande finale: per nulla inaspettato, s'intende, ma comunque ricco di incantevole pathos.