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La ragazza che hai sposato

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Angela Powell ama suo marito e la loro privacy. Sta riposando, quando la stessa detective che si era presentata a casa loro qualche giorno prima la disturba di nuovo. Angela si ritrova a inanellare una bugia dietro l’altra, senza sapere per quale motivo abbia iniziato a mentire e senza riuscire a uscire dalla spirale delle menzogne. Fino alla domanda su dove si trovasse suo marito Jason la sera precedente. La sera in cui Kerry Lynch, l’origine di tutto il casino che da due settimane si è abbattuto sulle loro vite, è scomparsa. Angela spera solo che Jason non lo abbia fatto per lei. Angela e Jason Powell hanno iniziato a fare sul serio fin dai primi mesi della loro frequentazione. Lei aveva già un figlio, Spencer, un bambino di sei anni che non aveva parlato fino al compimento dei tre, di cui Jason si era subito innamorato. Il desiderio dell’uomo era, infatti, che diventassero al più presto una famiglia e che Spencer lo chiamasse “papà”. Rachel Sutton è una studentessa di ventiquattro anni della New York University, dove Jason insegna per il semestre primaverile. A detta sua, è stata selezionata solo per rispettare la parità di genere tra gli stagisti. Una laureanda nemmeno troppo brillante, che entrando nel suo ufficio per consegnargli un elaborato, gli ha mostrato l’anello di fidanzamento appena ricevuto e che, subito dopo, lo ha accusato di essere un “maiale sessista”. Quando Jason racconta questo aneddoto ad Angela, durante una cena da Lupa, non smette di sorridere, come se trovasse il tutto estremamente esilarante. Rachel Sutton è, anche, la vera causa di tutti i problemi dei Powell…

Dopo il successo de La ragazza nel parco, torna Alafair Burke, figlia dello scrittore James Lee Burke, e come sempre non delude, in un momento in cui il genere thriller psicologico è lanciatissimo, sulla scia dei romanzi di Paula Hawkins, a cui la Burke non ha nulla da invidiare in quanto a trame sapientemente intricate. Come i precedenti, anche questo romanzo aggancia e trattiene noi lettori incollati fino all’ultima pagina, in un vortice di colpi di scena e cambi di punti di vista. Niente è come sembra, a partire dalla protagonista, Angela, che narra la vicenda in prima persona, accompagnandoci per mano e portandoci a vivere la sua quotidianità e le sue esperienze. Le bugie, raccontate alla giovane detective con cui Angela apre la narrazione, non sono che la punta dell’iceberg di una vita che non è affatto come lei stessa vorrebbe dipingerla, e che si dipana sotto i nostri occhi e tra le nostre dita pagina dopo pagina. Le menzogne e i segreti della sua storia sono iniziati molto prima delle accuse rivolte a suo marito, quel Jason che è al contempo vittima e colpevole del castello di bugie che i due hanno costruito attorno alle loro esistenze. Il ritmo narrativo serrato della Burke, così tipico della sua scrittura, non lascia neanche in questo romanzo nulla al caso, fino allo sconvolgente finale, ancora più imprevedibile e inaspettato degli altri. Un libro che fa rimanere a bocca aperta e ci porta a rimpiangere di averlo necessariamente letto in pochissimo tempo.