
Non sarà un’estate di libertà come tutte le altre, per Johanne: l’implacabile madre le ha trovato lavoro come domestica presso la casa di vacanza di certi notabili di Oslo. Per lei, abituata a scorrazzare per i boschi in cerca di frutta matura da rivendere al mercato sul fiordo, è una condanna. Si gode quindi con spensierata malinconia l’ultimo ballo col suo spasimante, prima che il dovere la chiami. Tra gli ospiti intravede anche Edvard Munch, seduto da parte col suo blocco da disegno. Chi sta ritraendo? Seguendo il suo sguardo, Johanne incontra la figura di una giovane ragazza splendida nei suoi capelli di rame. Si conoscono? Strano, perché nella zona vige il divieto assoluto di frequentare il pittore, considerato uno squilibrato e un poco di buono. Per questo Johanne non ha mai rivelato ad anima viva di avergli parlato tante volte, d’estate, mentre andava per boschi in cerca di fragole. Con sollievo, il primo giorno di lavoro Johanne scopre che una delle figlie dei padroni di casa è la bella musa di Munch, Tullik. Piena di energia e di voglia di vivere, insofferente alla rigida etichetta che il suo rango sociale le impone, Tullik ben presto diventa amica di Johanne. E le amiche condividono tutto. Capita quindi che insieme si avventurino per i boschi e che incontrino Munch, che si offre di dare segretissime lezioni di pittura a Johanne mentre a Tullik toccano le lezioni d’amore, un amore folle che la porta a sfidare la generale riprovazione sociale …
Solitario, tormentato, incapace di relazioni ordinarie. Così conosciamo il pittore Edvard Munch dalle belle pagine di questo romanzo, frutto di molta ricerca storica ma anche di un po’ di romantica inventiva. Sfortunato chi gli sta vicino, perché è capace di grande amore ma non dell’unico amore, che riserva invece alla sua arte, la sua vita. Il contrasto tra le figure dei due amanti è ben riuscito: dall’altro lato dei chiaroscuri di lui c’è lei, che nei quadri rappresenta la luce. Lei che vorrebbe annullarsi in lui mentre lui è annullato nelle sue tele. Lei che lo vorrebbe sposare mentre lui vuole andare in Germania a esporre le sue opere. Lei che impazzisce per lui mentre lui non spende una parola per lei. E così, oltre alla turbinosa storia d’amore c’è anche una vena “di formazione”, incarnata dalla protagonista che, profondamente coinvolta in questa storia, scopre sulla pelle dell’amica dove possono arrivare l’amicizia e l’amore. E dove no. La forza degli eventi costringe la bambina a diventare grande, a ripensare sé stessa, a immaginare quale sarà il suo posto nel mondo. Con coraggio, e non in maniera indolore, entrambe le ragazze troveranno la propria strada, in quella Norvegia tra Otto e Novecento che cerca, come loro, la propria indipendenza e la propria identità.