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La ragazza scomparsa

La ragazza scomparsa

Il principe Gian Maria Ildebrando del Monte di Tarquinia percorre i corridoi delle stanze vaticane. Deve incontrare l’Anonimo. Sono passati otto mesi dal loro ultimo incontro. Ora il principe è costretto a inchinarsi al suo cospetto e a chiamarlo con l’appellativo di “Santità”. Giovanni Paolo III lo vuole ringraziare personalmente per il suo importante sostegno per la sua ascesa al soglio di Pietro da Segretario di Stato. Dal canto suo il principe può ricevere un grosso aiuto dal sommo Pontefice per una faccenda delicata che coinvolge sia lui che Gloria, sua moglie. L’amica di famiglia Anna Chiara, infatti, ha ricevuto in eredità dal marito finanziere in affari con papi e cardinali Adolfo Marcucci un conto cifrato presso lo IOR, la banca vaticana. Il deposito è denominato Alea iacta est. L’ingente somma le viene sottratta senza alcuna spiegazione e i tre si mettono a indagare sui responsabili e soprattutto sul motivo della sparizione del conto. Scoprono quindi un intreccio vizioso tra cardinali e boss criminali forse alla base della sparizione di Eloisa, una cittadina vaticana di soli sedici anni svanita nel nulla...

Giancarlo Capaldo è un magistrato, procuratore aggiunto a Roma, in pensione dal 2017. Ha indagato su molti misteri della Repubblica che perdurano ancora adesso come il delitto Moro, l’eversione nera, gli scandali della P3, la banda della Magliana e naturalmente il sequestro Orlandi. Proprio il caso di Emanuela Orlandi è al centro di questo suo secondo romanzo per Chiarelettere, dopo il primo romanzo I delitti di via Margutta del 2020. Nelle premesse del romanzo c’è un’indicazione che tutte le vicende narrate e i personaggi presenti sono solo frutto dell’immaginazione dell’autore anche se un lettore minimamente informato sui fatti potrà immediatamente comprendere di chi e di cosa si sta parlando in queste pagine, come nel caso di Eloisa che è chiaramente la giovane Orlandi o Giovanni Paolo III che è Wojtyla. Un racconto frutto di informazioni conosciute in maniera diretta da Capaldo, le cui dichiarazioni su una presunta trattativa tra autorità italiane e vaticane sul caso Orlandi hanno suscitato un autentico vespaio ultimamente. Il finale aperto lascia con il fiato sospeso e con la promessa che molte domande aperte e centellinate in questa narrazione saranno forse risposte nel prossimo romanzo dell’autore.