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La rinnegata

larinnegata

Teresa ha da poco partorito Emilio, il suo terzo figlio, e alcune complicazioni del parto l’hanno costretta a una sosta forzata. Ora però - è una bella mattina di settembre e il sole filtra attraverso le finestre - la donna sente impellente l’esigenza di uscire di casa, anche se non sono ancora trascorsi i quaranta giorni di riposo che il puerperio impone. Teresa si spazzola i capelli davanti allo specchio e osserva incuriosita il proprio riflesso: la pelle del viso è più tesa del solito e piccoli nei sono apparsi ai lati della fronte. La donna prende la sua collana preferita - gliel’ha regalata la sua migliore amica Gavina il giorno del suo matrimonio con Bruno Murru - da una mensola, la indossa e si sente soddisfatta. Si veste, esce dalla camera da letto e, tenendo in braccio Emilio, si ferma alla fine del corridoio per svegliare gli altri figli: Maddalena, otto anni, e Francesco, che di anni ne ha sei. La casa di Teresa è grande ed è formata da cinque vani disposti su due piani. Negli ultimi anni, gli affari sono cresciuti molto in fretta e i Murru sono diventati una delle famiglie più in vista del paese. Hanno un emporio e una piccola taverna, che è il luogo più frequentato della zona. Teresa si è mostrata infaticabile nel portare avanti le due attività, ma ad un certo punto è stata costretta a chiamare un’altra persona a darle una mano. E così è arrivata Rita, che si è dimostrata fin da subito molto affettuosa con i bambini. Ed è proprio Rita, che sta scaldando il latte di fronte al camino, quella che Teresa saluta con un cenno del capo quando si affaccia in cucina e comunica che sta per uscire e tornerà più tardi. Mentre cammina per le vie del paese, ormai abituata agli sguardi impertinenti dei suoi compaesani, soprattutto gli uomini, tiene lo sguardo fisso davanti a sé e procede spedita. È cresciuta come serva dai Collu, una ricca famiglia di proprietari terrieri, e sua nonna, che l’ha allevata, è morta prima che lei compisse otto anni. Ecco perché il signor Collu l’ha sempre trattata con un certo riguardo…

La necessità di recuperare la memoria per ridare voce a due donne oltraggiate; un romanzo carico di bellezza e passione, di sentimenti forti ed emozioni sincere; una lettura che brucia e scalpita mentre racconta il coraggio e il dolore, il potere tagliente delle parole che fanno sanguinare come o forse più di una coltellata, anzi di trentadue. È un esordio col botto quello di Valeria Usala - cagliaritana, classe 1993, una laurea in Lingue e comunicazione, un diploma in Filmmaking e uno in Storytelling; all’attivo diverse pubblicazioni di articoli riguardanti il cinema su riviste locali - che racconta il pregiudizio attraverso una storia lontana nel tempo, ma molto più attuale di quanto si possa pensare, in cui anche la Sardegna, con la sua bellezza selvaggia e indomita, figura tra i protagonisti. Teresa e Maria sono accomunate da un destino molto simile: la prima, lavoratrice indefessa, è sorda ai pettegolezzi del paese a proposito della sua agiatezza prima e della sua condizione di vedova sola poi; la seconda, ormai vecchia e confusa, ha perso da giovane la possibilità di vivere una storia d’amore sognata e desiderata, senza alcuna possibilità di riscatto. Entrambe - molto più vicine di quanto in un primo momento si possa pensare - sono state rinnegate dalla loro terra e dalla loro gente e, per non soccombere, hanno giocato d’attacco e si sono a loro volta staccate da quella realtà tanto dolorosa quanto crudele, scegliendo l’una di lottare ad ogni costo per la propria libertà e l’altra di perdersi completamente. Una donna che sogna di esser libera in mezzo a volti ostili e a malelingue e un’altra il cui cuore si è talmente inaridito da trasformarla in una bruja, una reietta, una strega che può contare solo sui suoi ricordi a tenerle compagnia nel silenzio delle sue notti solitarie. Un romanzo bellissimo che racconta di due cuori feriti da un pregiudizio che avvelena e della battaglia personale di una donna, Teresa, che diventa portavoce della lotta di ogni donna; una storia intensa, capace di offrire un vivido ritratto di emozioni e situazioni tanto toccanti da rimanere indelebilmente impresse negli occhi e nel cuore del lettore.