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La seconda vita

Roma, giugno. John Lamberti riceve una chiamata da un numero sconosciuto: è Nicola, un caro amico di suo padre Pietro, fisico nucleare di fama internazionale. Nicola lavora come giornalista a Genova e ha bisogno dell’aiuto di John, anch’esso giornalista: due giorni prima nel porto ligure sono stati rinvenuti tre cadaveri di origine est-europea e un’ingente quantità di plutonio è stata trafugata. Nicola ne ha scritto, ma è stato messo a tacere, dal direttore del suo quotidiano prima, e dalla polizia poi, che ha invece minimizzato l’accaduto. Al navigato reporter i conti non tornano e così necessita dell’aiuto di John, il quale, lavorando per un giornale di respiro nazionale, ha sicuramente i contatti giusti per far luce su questa torbida vicenda. Il giovane, la cui mansione principale è quella di ridicolizzare i politici, si entusiasma all’idea di poter dare una mano al caro amico di famiglia, così sottopone la richiesta ad Antonio, il suo capo, nonché amico di Nicola e Pietro. Con sua grande sorpresa, Antonio si inquieta e lo liquida rapidamente, proibendogli la trasferta di lavoro. John, testardo, decide di prendersi una settimana di ferie e di partire comunque alla volta del capoluogo ligure…

“Il mio autore di riferimento è stato John Banville […]. Forse è stato il suo L’intoccabile, la storia di una spia britannica appartenente all’alta società londinese, a spingermi a scrivere questo romanzo”. Per ammissione dello stesso autore, questo è il punto di partenza de La seconda vita, e non è infatti un caso che il protagonista, John, si chiami proprio come l’autore irlandese. Tuttavia, l’altra – e più cospicua – fonte d’ispirazione di Enrico Pedemonte è stata proprio la sua vita. Nato nel 1950 a Genova, laureato in fisica, ha tuttavia trovato la sua vocazione nel mondo del giornalismo, lavorando prima a “Il Secolo XIX”, poi come corrispondente in America per “L’Espresso”, per approdare infine a “la Repubblica”. E ne La seconda vita, i maggiori interessi che lo hanno toccato nel corso della sua esistenza riaffiorano tutti. Pietro Lamberti rappresenta il passato da fisico e l’esperienza newyorchese, mentre Nicola, John e Antonio raffigurano il lato italiano e giornalistico della vita di Pedemonte. A unire questi due spaccati è la Guerra Fredda – il romanzo è ambientato ai giorni nostri, ma tramite numerosi flashback vengono narrate vicende che hanno luogo nella seconda metà del secolo scorso -, un contesto sempre ricco di fascino, di cui vengono messi in evidenza sia i giochi di potere tra USA e URSS, sia una passione per la politica viva e lacerante che ha animato i giovani nati appena dopo la Seconda Guerra Mondiale.