
Fredrik controlla per l’ennesima volta che il sacchetto di plastica non lasci intravedere il contenuto: non vuole rovinare la sorpresa. Nonostante il sole cocente e la temperatura che sfiora i trenta gradi, ha deciso di andare a piedi dall’ufficio alla scuola dell’infanzia del figlio Ossian. Anche se ha solo cinque anni, riuscirà senza problemi a mettere insieme i pezzi di Lego Technic della McLaren Senna che gli ha comprato. Arriva in anticipo, probabilmente i bambini, con i gilet gialli con il logo delle diverse scuole, sono ancora su allo Skinnarvikspark, un parco molto frequentato, dove strilli e risate risuonano nell’aria. Si guarda intorno e, non vedendo il figlio, chiede a Tom, uno degli educatori: sarà alle altalene. Ma Ossian non c’è e Felicia, una delle amichette più grandi, dice di averlo visto “prima”. Tom si ricorda che Jenya è andata dentro con i più piccoli: forse li ha seguiti per fare pipì ed è rimasto con loro. Il dubbio, la sgradevole e irrazionale sensazione che qualcosa non va, sparisce, ma quando, arrivato a scuola, Jenya gli dice che Ossian è su al parco con Tom, riemerge con una forza tale da metterlo al tappeto come un pugno allo stomaco. Fredrik si precipita di nuovo fuori. Un filo di speranza è ancora legato al fatto che è già capitato che qualche bambino si sia allontanato senza che gli educatori se ne accorgessero. Cerca disperatamente in mezzo ai piccoli che brulicano nel parco, ma nessuno di loro è Ossian. Eppure deve esserci. Raggiunge Felicia, che sta facendo torri di sabbia, per chiederle dov’era Ossian quando lo ha visto: parlava con la signora cattiva. Quando la bambina alza gli occhi dalla torre di sabbia, sono pieni di lacrime: voleva accarezzare anche lei i cuccioli in macchina, ma non poteva andare con loro. Fredrik sa già fin troppo bene quello che è successo. Un buco nero gli si spalanca nel petto. Precipita...
Dopo Il codice dell’illusionista, La setta, il secondo capitolo della trilogia scritta a quattro mani da Camilla Läckberg e Henrik Fexeus, vede ancora come protagonisti Mina Dabiri, agente di Södermalm, l’isola al centro di Stoccolma con uno dei quartieri più densamente popolati, e Vincent Walder, un celebre mentalista. Dopo il rapimento di Ossian, un bambino di cinque anni, la squadra di agenti scelti con a capo Julia Hammarsten che, appena rientrata dopo il congedo per maternità, deve tenere a bada i sensi di colpa, può contare anche sull’esperienza del negoziatore Adam Blom. Le somiglianze con un caso precedente, finito purtroppo tragicamente, sono evidenti e tutto fa pensare che ci saranno altri rapimenti: il tempo è fondamentale, ma della donna che si è allontanata con il bambino non c'è traccia e le indagini non riescono a evitare il peggio. Mina Dabiri prende l’iniziativa di coinvolgere Vincent Walder, il mentalista con cui non ha contatti da quasi due anni, ovvero dalla conclusione del primo caso cui hanno lavorato insieme, ma la squadra preferisce fare riferimento a un’esperta di sette, visto che nelle uccisioni si intravede una componente rituale. Le intuizioni di Vincent portano invece alla morte di un bambino avvenuta anni prima e a complessi legami con le mosse degli scacchi e con l’acqua e, pur non convincendo pienamente, si rivelano fondate. Nella trama entrano anche la madre e la figlia di Mina, Nathalie, e una misteriosa setta, Epicura. Chi ha letto il primo volume della serie conosce i disturbi ossessivi compulsivi di Mina — per la pulizia — e di Vincent, che qui sono stati un po' smorzati, e il rapporto “speciale” che si è instaurato fra i due, ma in questa nuova indagine, viene dato spazio anche agli altri membri della squadra investigativa: ognuno di loro è alle prese con difficili sfide personali. Particolarmente inquietanti sono i capitoli dedicati ai pensieri della piccola vittima e ai rituali della setta, mentre risultano interessanti le parti in cui il mentalista approfondisce le manipolazioni mentali alla base delle sette, i meccanismi psicologici che si attivano negli adepti, il ruolo del leader e il suo potere di controllo. Una delle scrittrici di thriller più letta al mondo e un noto mentalista confermano dunque di essere una coppia ben collaudata: anche questo secondo romanzo presenta una trama complessa, ma ben strutturata, e va letto fino all’ultima delle settecentosessantotto pagine, perché anche lì non manca un colpo di scena.