
È lunedì, e finalmente inizia una nuova settimana. Penelope è molto felice di tornare a scuola, perché sa che lì potrà incontrare tutti i suoi amici, Stromboli, Lili-Rose e Aladin: potranno giocare e divertirsi tutti insieme. Ma Penelope, che ha sempre la testa tra le nuvole, sembra proprio essersi dimenticata qualcosa… Guardate i suoi piedi: è uscita di casa in ciabatte! Meno male che ve ne siete accorti, così potrà correre a perdifiato con i suoi amici con un paio di comode scarpe. Arriva Martedì. È il giorno della ginnastica e Penelope è già uscita di corsa da casa sua perché ha fretta di giocare a palla, di saltare e di ballare. Ma lei, che ha sempre la testa tra le nuvole, sembra proprio essersi dimenticata qualcosa… Guardatela bene: è ancora in pigiama! Meno male che ve ne siete accorti, così potrà fare tutte le sue acrobazie. È Mercoledì, cosa farà oggi Penelope?...
Con La settimana di Penelope (e gli altri due titoli Penelope impara a contare e Penelope impara le forme) sbarcano finalmente in Italia le avventure del koala blu che da anni ormai ha conquistato i piccoli lettori di tutto il mondo. Dalla Francia al Giappone, dall’Inghilterra agli Stati Uniti, il personaggio inventato da Anne Gutman e dal marito Georg Hallensleben si è trasformato ormai in un cult della letteratura per l’infanzia (paragonabile al nostro Geronimo Stilton, per intenderci) e dal 2004, anno di pubblicazione della prima edizione francese, a oggi, di strada ne ha fatta tanta. Non solo le avventure di Penelope sono state scelte come soggetti per una serie di cartoni animati dal celebre studio d’animazione Nippon Animation (creatore di Heidi), ma il marketing sta a poco a poco diffondendo l’immagine del koala e dei suoi amici su qualsiasi tipo di prodotto, dai giocattoli all’abbigliamento. Ed effettivamente Penelope è un libro di qualità, che piace ai più piccoli per la semplicità delle parole e per il suo ritmo cadenzato, ripetuto e circolare. Con le sue larghe pennellate e i suoi tratti decisi, Hallensleben colora il mondo spensierato del koala con le tinte primarie, brillanti e luminose. Nel testo, l’allocuzione al lettore chiama in causa il bambino, coinvolgendolo nelle avventure; il libro diventa così prima di tutto un gioco, condizione essenziale per generare un’abitudine alla lettura, e in un secondo tempo apprendimento, che sia dei giorni della settimana, delle forme o dei numeri. Ma il merito del successo di Penelope va soprattutto alla perfetta armonia che regna tra testo e immagini: forse essere marito e moglie li ha aiutati non poco, ma è evidente che i due coniugi hanno saputo coordinare alla perfezione le loro capacità per creare un personaggio che rispecchi la curiosità e la vivacità infantili. Ci aveva visto giusto Il Castoro quando aveva pubblicato qualche anno fa l’altra celebre serie della Gutman e di Hallensleben su Gaspare e Lisa, intuendone la qualità. Ora è la volta di Aliberti kids e di Penelope: non possiamo che darle il nostro più caloroso benvenuto!