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La suora

lasuora

È una sera di gennaio del 2010 quando Romolo conosce Nora davanti all’ingresso di un albergo. Sotto una cuffia gialla compare un viso sottile insignificante, né bello né brutto; indossa una gonna poco attraente sotto al ginocchio e degli scarponcini. Romolo non sa bene perché si trova a Orta San Giulio; semplicemente è fuggito da un funerale ed è scappato da Milano, lasciandosi alle spalle l’insegnamento senza sapere cosa farà in futuro. L’unica sua certezza è che andrà a vivere in Valsesia. Nora invece il suo futuro lo ha ben chiaro, e proprio per questo è a Orta: diventerà suora di clausura nel monastero dell’Isola di San Giulio. Trascorrono poche ore insieme, quanto basta perché Nora entri nella pelle di Romolo e gli si appiccichi come un granello di polvere che neanche il vento riesce a portare via. Poche ore sufficienti a creare un legame profondo e intimo, che per un anno e mezzo si alimenta di lettere e telefonate. Poi nell’estate del 2011 la vita di Nora viene sconvolta all’improvviso da un evento tragico: sua madre Camilla, ottantunenne, ha investito e ucciso una donna, Tiziana Della Lama, a Vercelli. Ha agito di proposito e si è costituita ai carabinieri, ma tace riguardo al movente. La vicenda e il suo seguito sono strani: oltre all’apparente assenza di un movente, velocissimi sono i tempi del processo per arrivare alla condanna — solo un mese, fatto insolito per la giustizia italiana — e i giornali riferiscono l’accaduto omettendo troppi dettagli. Chi era Tiziana Della Lama? Perché Camilla ha voluto ucciderla? Nora ha bisogno di capire, di sapere cosa e perché è successo, e l’unica persona di cui può fidarsi e a cui può affidarsi è Romolo…

Ecco un bel giallo appassionante! In La suora, ultimo romanzo del giornalista e scrittore Remo Bassini, l’autore, sullo sfondo della Vercelli di allora — quella della Seconda guerra mondiale — e della Vercelli di pochi mesi fa — quelli del primo lockdown per la pandemia da COVID-19 — inventa una storia che è un intreccio di storie, com’è naturale che sia quando si incontrano personaggi che provengono da vite ed esperienze diverse. Sullo sfondo dell’intera vicenda c’è l’amore, che muove le azioni più importanti: è per amore di Nora, ad esempio, che Romolo accetta di andare a fondo sull’omicidio commesso da Camilla, così come è per amore di Nora che Camilla decide di non svelarle nulla sulle ragioni che l’hanno portata a uccidere Tiziana Della Lama. L’atmosfera è malinconica e angosciante: Romolo, che in pieno lockdown si trova ad agire in una città che non è la sua, conduce una vita precaria dal punto di vista economico e della stabilità geografica ed è sentimentalmente insoddisfatto; Camilla ha sofferto per tutta la vita a causa di un amore molto forte ma tragico; Nora si rifugia in una bolla interiore alla quale hanno accesso pochissime persone, che però non devono disturbare la quiete che vi regna. Un romanzo di facile lettura, piacevole e accattivante, che ci istruisce sulla rapidità e sulla necessità dei cambiamenti, nonché su quanto sia importante che ciò che nelle nostre vite è rimasto irrisolto prima o poi trovi una risoluzione.