
Maria ha l’abitudine di mordicchiarsi le labbra quando qualcosa non le piace. Nel salotto di casa tutto sembra sospeso. I quadri alle pareti, di soggetto austero o religioso sottolineano l’importanza del momento. Maria ha lasciato la sua Oppido per Iatrinoli per sposarsi. Dopo il dispiacere iniziale, l’amore per questa grande casa ha preso il sopravvento. Non manca certo il lavoro, che lei perfettamente organizza, tra camerieri e giardinieri tutto è perfetto. È ligia al dovere da tanto tempo, troppo. Rientrando dal giardino, col suo portamento eretto passa in rassegna il mobilio: le imponenti credenze con la cristalleria, il copritavolo ricamato e il secrétaire col necessario per scrivere. Controlla con le dita le chiavi legate alla cintura, sgrana il rosario per qualche minuto, poi decide che basta. Deve riprendersi la sua vita, ha governato abbastanza, ora non ha più bisogno di queste mura. Entra in camera, si siede alla toletta e si specchia cercando i segni che il tempo le ha lasciato sul viso. Ha sopportato ben peggio e non ha intenzione di permettere ad un uomo di rovinarle i giorni che le restano...
La vertigine del possibile di Roberta Yasmine Catalano è la storia di due donne della sua famiglia, la bisnonna Maria e la nonna Rosa. Di solito l’autrice pubblica racconti o saggi, ma si è trovata a scrivere questo romanzo per un inganno d’amore, come ben spiega nella premessa. È proprio lì che troviamo le motivazioni della scrittura, la sua necessità di non perdere la memoria di queste due donne dalla vita controcorrente e il titolo del romanzo. In copertina c’è un volto femminile dal sorriso ambiguo, è un fregio intarsiato nel legno, che decora uno dei mobili, un settimino, di cui si parla nel libro e che è appartenuto davvero alla famiglia della scrittrice. All’inizio del Novecento il destino delle donne era predestinato ed era pura eresia opporvisi. Stessa cosa per un matrimonio imposto. Queste donne si spogliano della loro nobiltà per percorrere la loro strada e fare scelte di vita come un atto rivoluzionario. Nate da una famiglia nobiliare importante di cui ancora oggi ci sono tracce a Reggio Calabria, ma donne rivoluzionarie nel pensiero e nell'azione, capaci di tenere testa agli uomini, mostrandosi più abili di loro anche nella gestione finanziaria. Colpisce l'immagine di Maria con il suo andare a cavallo per ispezionare le terre ed occuparsi della gestione. Nitida è l'immagine di Rosa, immersa tra letture, viaggi e la sua visione magica della vita e della morte. Maria e Rosa hanno avuto in comune due uomini che le tradivano, anche se per l’epoca era quasi normale. Il vero tradimento di questi uomini è l’aver rifiutato di comprendere l’essenza di queste donne. Carmelo, pur capendo che sua moglie Maria era forte e brava a gestire le cose, disprezza il fatto che non sia una donna passionale e la lascia in un angolo. Domenico deride la vita di Rosa e le sue passioni. Maria ha una vita piuttosto ordinaria, ligia al dovere e molto religiosa. Seppur abituata a gestire e comandare è una forza femminile e non maschile. Rosa ha una vita davvero particolare, vive anche in un suo mondo parallelo, popolato di spiriti e premonizioni. Ha avuto nove figli, ma il suo istinto materno è latitante. Sperimenta cose nuove e i cambiamenti del secolo, come la prima moka, è una donna gioiosa ed entusiasta della vita. Entrambe le donne si affrancano e considerando l’epoca è stata una vera rivoluzione soprattutto per Maria, che darà la possibilità anche a sua figlia di farlo. È proprio qui che sta la vertigine del possibile, è proprio quel passo decisivo che porta alla serenità. Capita anche oggi nelle grandi decisioni che una donna deve o è costretta a prendere. Vertigine mista a paura del nuovo. Il cibo ha una valenza simbolica nel romanzo, è vita. Se non si vuole mangiare non si vuole vivere. Il sapore dei cibi, raffinati o contadini: zeppole, acciughe, baccalà, dolci, stuzzicano il palato del lettore. La vertigine del possibile è un viaggio nel tempo, parole che si trasformano in immagini e diventano visioni, grazie allo stile limpido dell’autrice. Maria e Rosa donano alle generazioni future il viatico della scelta libera per la propria vita ed è un insegnamento preziosissimo.
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