
Il ritratto di una donna privata dei suoi segreti, il pudore provato davanti all’artista che ne imprigiona l’anima su un foglio. Il suo nome è Melusina, una ragazza di paese che nel suo modo di essere, nei suoi lineamenti racchiude con sé tutta una generazione di donne di quell’epoca. Il paese in cui è rimasta Melusina, la Rocca, è ormai un luogo dimenticato, abbandonato dai signori attratti dai mestieri commerciali e abitato solo da pastori e contadini. In questo luogo desolato spicca la bellezza di Melusina, una bellezza che spera potrà tramandare ai suoi figli. Ma anziché attrarre un uomo che chieda al padre il permesso di sposarla, il suo aspetto attira l’attenzione di un pittore, ospite di un importante signore, che conduce al cospetto del padre della ragazza l’artista, preso dal desiderio di ritrarla. Melusina, costretta, si sente depredata di ciò che più ha di suo, il suo corpo, perlustrato dagli sguardi e ritratto punto per punto persino nelle sue smorfie di ritrosia... Susanna è il nome di una donna che un fuochista, abitante di un’isola vulcanica, invaghito di lei, spara nel cielo. Un gesto per fermare nella natura l’amore improvviso provato verso di lei... Carmela, nel pieno della sua gioventù, non vuole accettare l’idea di doversi sposare. Ma non può decidere per sé stessa. Si sposa e da quel matrimonio che sente come una prigione, cerca di scappare insieme al complice amico di infanzia. Tuttavia, le leggi sociali non contemplano una simile libertà e viene riconsegnata ad un destino non desiderato da lei...
Il ritratto di Melusina, La notte insonne, La corona della sposa sono solo i primi dei trentatré racconti che compongono la raccolta L’amata alla finestra di Corrado Alvaro e che fungono da apripista al messaggio generale dell’opera. Fu pubblicata nel 1929, in un periodo in cui alle donne, specialmente del sud, spettava un ruolo di marginalità, sottomissione, ombra. Ma qui Alvaro le rende protagoniste di vicende che diventano una voce di protesta nei confronti del retroterra culturale che le ingabbiava. La denuncia inizia proprio da Melusina che trasmette l’idea di prigionia in cui erano relegate le donne e, come un filo rosso, si snoda fino ad agganciare altri personaggi che si fanno portavoce dell’arretratezza culturale meridionale agli inizi del Novecento. Così leggiamo storie di minoranze, di ingiustizie, differenze sociali, all’interno di tanti piccoli quadretti realisti. Il racconto più lungo è destinato a quello centrale che dà anche il nome alla raccolta, L’amata alla finestra, che funge da spartiacque tra i precedenti e i successivi, per il tono più tenero, meno crudo che la narrazione arriva ad assumere. Sembra di sfogliare l’album fotografico di un’epoca, in cui si diluisce la complessità sociale del periodo attraverso narrazioni che ne offrono molteplici punti di vista. Emergono qui tutte le personalità di Alvaro: il giornalista, il poeta, lo scrittore, la sua esperienza militare condensate in una sensibilità che indaga l’Italia del suo tempo.