
Roma. A partire dagli anni Cinquanta fino all’inizio del nuovo millennio, il Principe vive una vita fuori dal comune. Ha molte donne, soldi a volontà grazie alla sua abilità nel gioco del poker, diventa imprenditore, ha tre figlie, gliene capitano di tutti i colori. È lui stesso che si racconta, da un luogo fuori dal tempo e dallo spazio: lo fa senza sconti e senza pretesa di essere creduto, attraverso dodici intrecci amorosi che ha avuto con dodici donne diverse. Il Principe è un ribelle sin da giovane; ha un rapporto conflittuale con l’autorità del padre e degli insegnanti, spesso è irriverente, manipola le donne a suo piacimento. Il suo migliore amico è Luciano, un intellettuale, scrittore e poeta dotato di una profonda cultura e conoscenza del mondo classico. Le personalità dei due amici sono opposte ma li accomuna l’amore per la poesia, la loro amicizia è assoluta, nessuna donna è in grado di scalfire questo rapporto. La vita frenetica e l’aggressività del Principe sono mitigate dalla presenza di Luciano, il quale riesce persino a fargli smettere di giocare d’azzardo. Un brutto giorno però Luciano muore, e proprio in quel giorno inizia il lento declino del Principe e il suo percorso autodistruttivo...
Rosario Galli è un autore di teatro finalmente giunto al suo debutto come romanziere. In molte sue interviste ha dichiarato di aver voluto scrivere, con questo L’amico imperfetto, un noir psicologico tratto dalla storia di una persona che lui ha conosciuto davvero. Dalla lettura del romanzo, il Principe appare una persona cinica e calcolatrice, è un personaggio faticoso, tratteggiato con uno stile che si agita continuamente tra flashback e flash forward. Si sente inadeguato nella società e tenta di evadere conducendo una vita con il pedale sull’acceleratore sempre premuto. Luciano sembra rappresentare la coscienza del Principe, la chiave di lettura è interessante con alcune riflessioni sull’animo umano tratte dai classici e dialoghi che sono parentesi estemporanee all’interno di una vita convulsa, fino alla morte dell’amico, che lascerà un vuoto incolmabile. Nella narrazione del Principe, i dialoghi con le sue donne sembrano ben poco spontanei, sono piuttosto costruiti e nutriti dalla sua strana personalità, è difficile avere una visione nitida delle sue relazioni e delle sue mirabolanti imprese, il Principe non ha capacità di analisi interiore, questa parte è demandata all’amico Luciano, che però alle volte sembra soccombere dinnanzi alla personalità violenta dell’amico. Il finale: un colpo di scena, ma neanche troppo. Per alcuni lettori potrà esserlo, per altri servirà solo a consolidare l’idea che si erano già fatti nel corso del libro, in entrambi i casi però la percezione è quella di non essere riusciti a sondare davvero l’animo del protagonista.