
La soluzione prospettata da Jegor Kugar in fondo non era male. Gli garantiva un contratto di lavoro di un anno, il trasporto gratuito nel teatro delle operazioni e un impiego per la sorella. Certo non era convinto che l'idea di fare la prostituta l'avrebbe resa completamente felice, ma c'è poco da recriminare quando il tuo unico bene commercializzabile è quello su cui sei seduta. Per lui, invece, un lavoro come mendicante a Helsinki era un'occasione da non lasciarsi sfuggire. Sempre meglio di rubare macchine o il rame dai cavi del telefono; o peggio di vendere un rene. Quando si è il più misero tra i miseri bisogna imparare ad accontentarsi. Prima di uscire per l'ultima volta da quella casa, Vatanescu si siede sul bordo del letto sul quale Miklos sta dormendo. Senza svegliarlo gli sfila un calzino, prende carta e penna e ne disegna il perimetro. Avrai quelle scarpette, pensa. Papà tornerà e tu diventerai un grande calciatore. Il più grande di tutti…
