
Un tranquillo dopocena scorre nella bella casa londinese di Alex e Christine. Sono in salotto, lui ascolta musica, lei con un libro abbandonato sul petto guarda dalla grande finestra il cielo che scurisce. Squilla il telefono, è la linea fissa. Christine perlustra con lo sguardo la stanza alla ricerca del cordless, forse è in cucina, alla fine si alza e va al piano di sopra, nella mansarda dove c’è la derivazione in camera da letto. Sarà sua madre che chiama? La musica arriva fin là sopra. Risponde, sente confusione e rumori di sottofondo, poi la voce concitata di Lydia dice che è in ospedale, che Zachary si è sentito male al lavoro, è svenuto battendo la testa, è stato un infarto, è morto. Tutto si ferma, anche la polvere che vola nell’aria. Non è possibile, Zachary non si sente mai male. Christine scende le scale, la porta del suo studio è aperta e i colori, i fogli, le tele sono lì che l’aspettano, è il suo lavoro, ma passa oltre. Non trova le parole per dirlo ad Alex, loro quattro sono amici da più di vent’anni, hanno condiviso scelte, percorso strade diverse, coltivato ambizioni, cresciuto figli. Adesso è tutto finito. La musica ancora va e i violini fanno da sottofondo a questo momento. Alex incredulo piange, si abbracciano, come a voler allontanare la verità. Christine ha chiamato un taxi, raggiungerà Lydia in ospedale, lui resterà a casa a preparare il letto per lei. Verrà a casa loro. Non deve rimanere da sola in questi primi momenti e poi Grace, sua figlia, deve ancora essere avvisata. L’equilibrio si è rotto, adesso sono in tre e la presenza ingombrate della sempre seduttiva Lydia porterà tanti cambiamenti…
L’arte del matrimonio di Tessa Hadley è un romanzo che, con estrema eleganza, si insinua, illuminandole, nelle vite dei quattro protagonisti. È un libro che non andrebbe troppo raccontato per non privare il lettore della sensazione di lasciarsi condurre dall’autrice nei legami sentimentali, nuovi e passati, che animano le pagine. Lo stile della Hadley è chiaro e misurato, lasciando tutto il tempo a chi legge di farsi una propria opinione. È un gioco di specchi e contrapposizioni, la vita di coppia, l’amicizia, la politica, il passaggio dalla gioventù alla maturità e il rapporto con i figli che cambia. Ciò che viene rappresentato è la complessità degli esseri umani, esplorata da nuovi punti di vista. Da ragazza Christine si era innamorata di Zachary condividendo con lui la passione per l’arte. La sua amica Lydia era quasi ossessionata da Alex, il migliore amico di Zachary, insegnante dal fascino intellettuale e con l’ambizione perennemente inseguita di scrivere poesie. Le coppie nei rispettivi matrimoni si sono invertite, ora sono amici e confidenti affettuosi, ma da lettori possiamo capire i fili che li legano, alimentati dalle passioni in comune o dalle stanchezze coniugali. Anche i figli sono amici, pur essendo caratterialmente molto diversi. Isobel, mite e riservata come la madre, è la figlia di Alex e Christine. Grace - caustica, avventata e mascolina - è la figlia di Zachary e Lydia. Dal primo e naufragato matrimonio di Alex con Juliet è nato Sandy. Un bambino che dal padre ha ricevuto poco affetto e anche crescendo, i sentimenti di amore paterno sono sempre rimasti chiusi in Alex. Sandy ha preso la sua strada, la musica, e non ha mai ricucito il rapporto col padre, mentre con Grace ha buoni rapporti, anche se qualche volta si complicano. Si intravede un romanzo nel romanzo, quello dei i figli delusi dai tradimenti dei grandi, ai quali non scusano la confusione dei sentimenti e del sesso. L’arte occupa un posto importante nel romanzo, è il lavoro di Zachary nelle sue gallerie e quello di Christine come artista. Anche le città accompagnano la vita dei protagonisti: New York, Londra e i suoi vicoli e la speciale Venezia. Il matrimonio è davvero un’arte? Certamente sì, perché il sentimento non basta e per restare insieme, bisogna essere capaci di resistere e crescere insieme. “Lei e Alex erano così diversi, sul serio: uniti dal caso in gioventù – il fatto che lui l’avesse scelta per via di ciò che pensava fosse. Da quell’inizio, tutti e due avevano cambiato pelle così spesso. Il matrimonio è aggrapparsi l’uno all’altra via via che ci si trasforma. O non riuscirci".