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L’arte dell’henné a Jaipur

L’arte dell’henné a Jaipur

Settembre 1955, Ajar, stato dell’Uttar Pradesh, India. Tutti al villaggio la chiamano “la iettatrice” e la tredicenne Radha sa benissimo che non manca molto al momento in cui riusciranno finalmente a buttarla fuori di casa, quella capanna destinata ai maestri che insegnavano nel villaggio e dove viveva insieme ai suoi genitori. In quanto insegnante, era spettata di diritto anche a suo padre, ma solo fino alla sua morte. E proprio per questo motivo sarà a breve sostituito da un nuovo insegnante, che andrà a occupare anche il suo alloggio. Da quando è rimasta orfana, Radha cerca sempre di camminare alla larga dalle “mangiatrici di maldicenze”, quelle donne che da sempre la additano come la causa di tutte le sciagure che si sono abbattute sul villaggio dal momento della sua nascita. Ma a lei, ormai, tutto questo non interessa più. Grazie all’aiuto di Munchi-ji è finalmente riuscita a rintracciare suo cognato, il marito che sua sorella maggiore Lakshmi aveva abbandonato tanti anni prima per trasferirsi a Jaipur. Quello stesso uomo che ora, ne è certa, la aiuterà a ritrovare sua sorella... 15 novembre 1955, Jaipur, stato del Rajasthan, India. Sono trascorsi ormai otto anni dall’indipendenza dell’India dal controllo britannico. A Lakshmi, però, Jaipur sembra sempre la stessa città trafficata e polverosa. Camminando come sempre in strada insieme a Malik, uno dei tanti ragazzini che abitano nel centro storico della città, riflette sul fatto di non sapere nemmeno se il piccolo abbia o meno una famiglia. Ma è ormai così abituata ad averlo sempre accanto durante le sue commissioni che le risulta naturale fidarsi ciecamente di lui anche senza conoscerlo davvero a fondo. Si stanno recando insieme alla residenza di Parvati Singh, una delle tante signore delle caste ricche della città che richiedono i suoi servigi. I disegni con l’henné di Lakshmi, infatti, sono i più famosi di Jaipur, sempre più ricercati dalle donne che intendono fare colpo sul proprio uomo. E non solo. Ma da mesi la mente di Lakshmi trova difficoltà nel concentrarsi sul lavoro o sulle chiacchiere con le signore di cui si occupa. Spedisce in continuazione Malik alla stazione ferroviaria per vedere se, finalmente, i suoi genitori siano arrivati in città, grazie ai soldi per i biglietti che ha inviato loro attraverso la sua ultima lettera. Lakshmi, però, ancora non sa che tutto ciò che più di tredici anni prima si era lasciata alle spalle, ormai non esiste più. E che non saranno i suoi genitori quelli che, finalmente, vedrà scendere dal treno, ma sua sorella Radha. Quella sorella minore che non sapeva nemmeno di avere...

Alka Joshi, indiana di nascita e statunitense di adozione, gestore di un’agenzia di pubblicità e marketing, esordisce magnificamente con un romanzo di una delicatezza e, al contempo, di una forza estreme. L’arte dell’henné a Jaipur, primo di una trilogia dedicata alla città, è uno spaccato perfetto della società indiana degli anni Cinquanta, in cui si comprende perfettamente quanto la protagonista Lakshmi faccia fatica a inserirsi e come, nonostante tutto, lo desideri più di ogni altra cosa. Il sistema delle caste è ferreo, così come il ruolo delle donne imposto dalla società. Ma, nonostante questo, tra le pagine del romanzo è possibile osservare tantissime di loro danzare nascoste dalle porte chiuse delle loro stanze, vivendo una libertà che quasi nemmeno loro si aspettano di possedere. La stessa Lakshmi, ragazza di umilissime origini, è in realtà una donna risoluta, che grazie alle letture della sua giovinezza ha maturato in sé la consapevolezza del proprio valore e un’enorme forza di volontà. È disposta a tutto pur di mantenere la sua indipendenza, duramente conquistata, e di affermarsi all’interno di un mondo dove raramente c’è posto per qualcuno come lei. Il profumo delle spezie, delle erbe e dei cibi di strada, così come i colori degli abiti, dell’henné e della città vengono descritti con una puntualità tale da renderli quasi reali per il fortunato lettore che, sfogliando le pagine del libro, non potrà non avere l’impressione di aver fatto un viaggio nella Jaipur nella seconda metà del Ventesimo secolo, venendo travolto dal suo caos cittadino insieme ai protagonisti del romanzo. Decisamente apprezzabile, poi, l’appendice finale, che contiene notizie storiche sulle caste in India e sull’henné, la tecnica per la sua preparazione, due ricette tipiche per le batti del Rajasthan e il dolce rabri, e un approfondito glossario con tutti i termini indiani incontrati tra le pagine.