
Nella pittoresca cittadina inglese di Lockwood i facoltosi coniugi Haywar, fulcro di un teatro amatoriale, organizzano una raccolta fondi per far arrivare dall’America alcune medicine sperimentali, esose quanto miracolose, che serviranno a curare la loro nipotina Dolly, di due anni, affetta da una rara forma di tumore al cervello, il medulloblastoma. Fondamentale, per l’esito del crowdfunding, è la sua comunicazione attraverso la newsletter dei Fairway Players, la compagnia di dilettanti alla quale si sono appena aggiunti Sam e Kel Greenwood, entrambi infermieri. Generosità e calore umano convogliati da comunicazioni telematiche appaiono sulle prime commoventi e sinceri, complice lo spiccato senso civico britannico, ma l’accumulo improvviso di denaro che ne deriva risveglia l’avidità di qualcuno, ci scappa il morto e qualcun altro finisce dietro le sbarre. Ma cos’è successo davvero? E siamo sicuri che la persona incriminata sia quella giusta? A indagare sul caso saranno Charlotte e Femi, volenterose tirocinanti di uno studio legale, ma non attraverso interrogatori, ispezioni o inseguimenti, bensì con il vaglio minuzioso di centinaia tra e-mail, messaggi, post sui social e così via...
Crime dell’anno per il “Sunday Times”, finalista al British Book Awards e vincitore del CWA New Blood Dagger, L’assassino è tra le righe è un giallo whodunit che si distingue in primo luogo per la forma e l’organizzazione dei dati. Se l’autrice è stata considerata “l'Agatha Christie del XXI secolo” lo si deve infatti più all’attenzione per il potenziale narrativo dei nuovi canali di comunicazione che per una somiglianza concreta con certi classici. Come già suggerito, L’assassino è tra le righe è infatti composto esclusivamente da documenti finzionali, il che comporta un numero rilevante di cose: non c’è spazio per l’autore, per il carattere della sua scrittura, della sua voce, per la tentazione di un narratore onnisciente; non c’è spazio per gli ambienti, per le descrizioni, per le divagazioni; e non c’è spazio per l’approfondimento psicologico dei personaggi, la cui tempra deve uscire tutta dalle loro stesse comunicazioni formali, che in quanto tali sono però sempre affettate. A parte pochi casi, l’autrice non è interessata a diversificare i personaggi sul piano linguistico, a far trasparire qualche tic espressivo e comunicativo rivelatorio. Certo, Jackie produce molti refusi perché scrive dal cellulare e si colloca a livello di status sottolineando di essere in vacanza a Marrakech; Isabel si rivela subito indelicata e pessimista; e Joyce si rimette sempre nelle mani di Dio; ma, quantomeno per metà del libro, questi personaggi si assumono troppo spesso il compito di autodescriversi, il che non rende subito facile sospendere l’incredulità. Poi la questione si infittisce, dallo scambio via chat tra Charlotte e Femi (punto di riferimento del lettore) diventa chiaro che potrebbe essere in atto una frode, e la questione si fa interessante: seguono tentativi estorsione e corruzione, l’ambiente medico si rivela insidioso e si scoprono legami malsani, finché l’apparenza non comincia a vacillare e le buone maniere cedono il passo all’homo homini lupus. Questa trasformazione dei personaggi, che pure c’è ed è ben orchestrata, per quanto filtrata dalla frammentarietà del testo e dal numero elevato degli attori, sembra pensata direttamente per un adattamento cinematografico (un episodio di Knives Out, per dire), con gli svantaggi che questo può comportare (un discorso è vedere una coralità in interazione su uno schermo, un altro è metterla in scena sulla carta). L’assassino è tra le righe è un esperimento interessante, ambizioso e riuscito che manderà in sollucchero i lettori forti del cosiddetto cosy mistery (o anche cozy, all’americana) proponendo qualcosa di estremo, più che nuovo. A livello formale, quello che è stato l’esordio di Hallet (la quale nel frattempo ha già pubblicato altri quattro romanzi) ricorda più l’enigmistica che la narrativa, rivelandosi un’esperienza di lettura che richiede pazienza, attenzione e memoria, ma anche un gioco che non mancherà di premiare il suo lettore ideale.