
Una terribile pestilenza imperversa nell’accampamento degli Achei, nel nono anno della guerra che oppone la Grecia a Troia. La responsabilità è di Agamennone, re di Micene, capo degli eserciti greci, il quale ha oltraggiato il dio Apollo non restituendo Criseide al padre Crise, sacerdote del dio. Non resta che placare la collera della divinità, ma Agamennone non è disposto a cedere il proprio bottino di guerra senza ricevere in cambio qualcosa, per esempio il dono di Achille. Costui, figlio di Peleo e Teti, ninfa del mare, offeso dalla tracotanza del re di Micene, non ci sta e decide, in segno di protesta, di non combattere più. Si tratta di una grave perdita per l’esercito acheo perché Achille è il guerriero più valoroso, ma il Pelide non intende tornare sui propri passi a meno che non sia lo stesso Agamennone ad implorarne il ritorno. Intanto i giorni passano tra battaglie e duelli che si susseguono senza determinare la vittoria definitiva di una o dell’altra fazione. Mentre le divinità dell’Olimpo assistono alle vicende dei mortali, talvolta intervenendo direttamente per condizionare gli eventi, e parteggiando per gli eroi troiani o per quelli greci, il destino è già segnato e, nonostante simpatie e legami, Troia deve soccombere. I migliori scendono in campo, scontrandosi e uccidendosi a vicenda, consegnandosi all’immortalità di una memoria senza tempo...
La storia più immortale di sempre viene raccontata da Fiammetta Giordani, redattrice editoriale romana, in un libro che mantiene rigorosamente la divisione nei 24 libri che compongono l’Iliade, il poema di Omero in cui sono narrati gli ultimi cinquanta giorni della guerra di Troia. Tale evento, durato dieci anni, gode di una fama enorme intrinsecamente legata al misterioso autore del poema: Omero, che potrebbe addirittura non essere mai esistito o essere un nome di fantasia nel quale sono raggruppate le tante voci di aedi (cantori) che erano soliti girare le corti dell’antica Grecia narrando racconti di gesta valorose e di divinità invidiose e che avrebbero dato vita all’Iliade; ma soprattutto la fortuna è legata agli eroici protagonisti. Del terribile conflitto sono famosi soprattutto l’antefatto che innesca la guerra, il rapimento di Elena, moglie del re greco Menelao, da parte di Paride, principe troiano; e la conquista della città, avvenuta attraverso l’ingegnoso espediente del cavallo. Curiosamente nessuna delle due vicende è raccontata nell’Iliade, che invece si occupa degli scontri che oppongono i due eserciti passando in rassegna le tante potenze che la Grecia e Troia possono vantare. Achille, Ettore, Patroclo, Paride, Odisseo sono solo alcuni dei protagonisti: uomini assetati di gloria e di immortalità; le loro figure sono state oggetto di studi di qualsiasi tipo e di rivisitazioni, ma sono soprattutto nomi consacrati ad imperitura memoria.