Salta al contenuto principale

L’assemblea degli animali

L’assemblea degli animali

C’è un posto speciale nel mondo nel quale tutti gli animali si radunano. Un luogo segreto, incontro di terra e acqua, dove tutte le bestie di ogni razza e specie si ritrovano per discutere. Da molte generazioni non accadeva che venisse indetta una grande assemblea degli animali. Un evento raro che nemmeno i corvi, sempre gli ultimi ad arrivare, ricordano se non come memoria tramandata da uno dei loro antenati. Anche l’uomo, un tempo, conosceva questo luogo ma ormai lo ha dimenticato, da quando la sua alleanza con la natura si è spezzata. Tutte le bestie sono invitate a parlare, perché il momento è grave e perché proprio l’uomo, con il suo comportamento e lo stile di vita distruttivo, ha incrinato e irrimediabilmente rovinato il delicato equilibrio sul quale si regge la vita del pianeta. Il suo egoismo sfrenato ha creato una catastrofe ecologica, l’ennesima. Ne è testimone il koala che fatica persino a raccontare la sua storia di sopravvivenza al devastante incendio che ha colpito l’Australia. La decisione da prendere è dura ma necessaria, perché questa non può essere definita in altro modo se non come una guerra. Una guerra tra l’uomo e tutti gli altri animali. Aquile, balene, leoni, ciascuno porterà la propria idea, voci autorevoli e pensieri profondi, ma sarà il piccolo topo, l’abitante del mondo sotterraneo, a dare inizio alla guerra. Proprio lui, il ratto, con l’aiuto del cugino pipistrello, scatenerà un’epidemia partendo da un minuscolo villaggio della Cina, dove un bambino sta portando a spasso una gabbietta con dentro un piccolo animale selvatico appena catturato...

Chi si cela dietro lo pseudonimo di Filelfo? Di certo si sa che è nato in Grecia da una famiglia di origine italiana e che il suo nome si ispira ai Filelfi, antica corporazione di mestieri ai quali apparteneva il nonno. Gli studi classici che apprende dalla madre entrano come un fiume in piena dentro questa specie di favola moderna che immagina la pandemia che stiamo vivendo come un avvertimento e una punizione mandata dagli altri animali, delusi e feriti dal nostro comportamento. L’ingordigia dell’uomo ha creato uno scisma sin da quando Eva e Adamo vennero scacciati dal Paradiso Terrestre. Solo il cane e il gatto d’istinto scelsero d’istinto di seguirli, dando inizio a quel sodalizio che ancora li unisce a noi. Il legame spezzato tra l’uomo e gli altri animali è subito invocato dalla citazione iniziale che ci riporta a Calvino, alla sua raccolta Ultimo viene il corvo. Poiché proprio dell’aiuto dei corvi si servivano le genti per interpretare la propria esistenza e darle un senso e una direzione. Ma da molto non è più così e l’uomo ha smesso di immaginare il mondo come una casa comune a tutti. Il misterioso Filelfo, per indicarci la via per tornare indietro nel tempo e con lo spirito a quella dimensione unica che ci permetteva di vivere insieme, si serve degli animandri, creature metà uomini e metà animali. La loro forma è anche il loro pensiero. Così la semplice fiaba per bambini iniziale si trasforma in qualche cosa di più complesso. Cani e gatti, che con l’uomo hanno un rapporto speciale, saranno i mediatori tra i due schieramenti, cercando una via di salvezza prima che la nostra specie soccomba al virus. Il fatto è che l’uomo non vuole cambiare, piuttosto pretende di cambiare tutto ciò che lo circonda. Invece, il messaggio che l’assemblea degli animali vuol far passare è proprio l’opposto: tutto ciò che è bellezza deriva da una metamorfosi. Un messaggio che ritroviamo nella mitologia greca e nella letteratura classica, fino ai personaggi disneyani. Ma è anche indubbio che tutte le metamorfosi partono da una volontà dello spirito di rigenerarsi e di rinascere come qualche cosa di diverso.