
La grande casa, penetrata dalla calda luce del tramonto, è animata dalle vivaci parole dei suoi bambini e dell’amato marito, Etienne. Eppure ciò che Anne percepisce è solo un profondo senso di vuoto. Infatti Louis, il figlio avuto dal suo primo matrimonio, non è tornato a casa. La sua assenza si perpetua per un tempo indefinitamente lungo. Perché è scappato? Il senso di colpa attanaglia Anne: è rimasta indifferente durante l’ultimo furibondo litigio tra Etienne e Louis, in cui la minaccia di essere mandato in un collegio ha ferito la fragile personalità del ragazzo, diventato ormai taciturno e aggressivo. La donna sa che questo suo comportamento è dovuto all’assenza del padre, morto anni prima, durante la Seconda guerra mondiale. Quando le si è presentata l’occasione di costruire una nuova famiglia, aveva sperato che Etienne avrebbe potuto colmare quel vuoto. E così è stato fino all’arrivo di altri bambini, i figli legittimi della nuova coppia. Dove sono finite le promesse di una vita felice insieme? Vivere tutti i giorni in quel clima di disprezzo e di estraneità ha logorato Louis e Anne è colpevole di non essersene accorta. E ora suo figlio è fuggito da lei e da quella vita falsa e violenta. Un giorno Anne scopre che Louis si è imbarcato come marinaio a bordo di una nave mercantile: l’amore per il mare è l’unico lascito di suo padre. Da quel momento inizia una logorante ed estenuante attesa e ogni giorno la speranza di un suo prossimo ritorno si rinnova...
Anne, la protagonista del breve romanzo L’attesa, è una donna divisa tra presente e un passato difficile: infatti ha avuto un’infanzia caratterizzata dalla violenza, ha dovuto affrontare i problemi portati dalla Seconda guerra mondiale e, proprio a causa di questo evento, ha perso il suo primo marito. In tutto questo il figlio è sempre stato motivo di forza per lei e insieme sono riusciti a superare ogni tragedia. Poi è arrivato Etienne e Anne si è sentita di nuovo una donna desiderata con la possibilità di avere un nuovo futuro e di allargare la sua famiglia. Ma Gaëlle Josse vuole evidenziare un altro aspetto: il personaggio di Anne è descritto principalmente nel suo lato materno. Lei è una madre che ama intensamente i suoi figli, in particolare il suo primogenito così fragile eppure coraggioso. Dopo la sua fuga nulla ha più senso, soprattutto quel matrimonio con un uomo che non ha saputo amare un figlio non suo. Le pagine di questo romanzo sono intrise di un sentimento di dolore e angoscia che appartengono ad una madre che sente di aver perso l’amore del suo bambino. E poi c’è la speranza di ritrovarlo e l’immaginaria promessa di festeggiare il suo ritorno risolvendo così ogni litigio o incomprensione. Anne è una madre che non cede alla rassegnazione, che lotta contro se stessa e contro i suoi ricordi pur di non abbandonarsi all’idea che il figlio potrebbe non tornare mai più. E per questo ogni giorno si reca sul ciglio della scogliera, guarda il mare e aspetta. Ne L’attesa, Josse racconta in modo profondo, delicato e poetico l’amore viscerale tra madre e figlio, un sentimento che non può mai essere reciso o annientato. Per questo è destinato a durare in eterno.