
Londra. La ricerca delle 39 chiavi ha portato Amy e Dan sulle impronte di Shakespeare. Nel ricostruito Globe Theatre stanno assistendo alla rappresentazione di Romeo e Giulietta, con sbuffi da locomotiva del ragazzino ed estasi romantiche di sua sorella e di Nellie, la baby sitter che li accompagna nella caccia al tesoro. Ma c’è un fuoriprogramma. Tre ninja nerovestiti si calano furtivi dal soffitto, si travestono rapidamente con abiti di foggia antiquata e si mescolano agli attori. Che non siano un espediente scenografico è subito chiaro. In un attimo scoppia il putiferio e i numerosi rappresentanti dei Cahill impegnati nella contesa sbucano agguerriti come di consueto. Niente è cambiato dalle puntate precedenti. Ma gli esponenti più giovani dei vari rami della famiglia non sembrano più gli stessi. Che sia in corso una trasformazione ancora più grande del premio tanto ambito?...
Con il decimo volume, affidato alla penna di Margaret Peterson Haddix, si chiude la saga delle 39 chiavi. Finalmente veniamo a sapere cosa c’era in ballo al termine di infinite peripezie e perché la compianta Grace, prima di morire, invece di tenere gli amati nipotini Amy e Dan fuori da tanti rischi mortali, come farebbe qualsiasi nonna di buon senso, abbia pensato di coinvolgerli nella pericolosa impresa. Impresa che, sul piano narrativo, vale più per il trambusto di colpi di scena che abbagliano con fragore da blockbuster, piuttosto che per l’intreccio, abbastanza ripetitivo nei dieci volumi. Comunque, per restare in tema e dirla con Shakespeare, tutto è bene quel che finisce bene. Nessuno ci lascia la pelle (in questo libro, se non altro), il mistero è svelato, le sorti del mondo (perché anche queste erano in gioco) sono al sicuro. Almeno per il momento. Amy ha quattordici anni, Dan undici: il tempo per continuare le loro avventure ce l’hanno e la porta per un seguito delle 39 chiavi rimane aperta.
Con il decimo volume, affidato alla penna di Margaret Peterson Haddix, si chiude la saga delle 39 chiavi. Finalmente veniamo a sapere cosa c’era in ballo al termine di infinite peripezie e perché la compianta Grace, prima di morire, invece di tenere gli amati nipotini Amy e Dan fuori da tanti rischi mortali, come farebbe qualsiasi nonna di buon senso, abbia pensato di coinvolgerli nella pericolosa impresa. Impresa che, sul piano narrativo, vale più per il trambusto di colpi di scena che abbagliano con fragore da blockbuster, piuttosto che per l’intreccio, abbastanza ripetitivo nei dieci volumi. Comunque, per restare in tema e dirla con Shakespeare, tutto è bene quel che finisce bene. Nessuno ci lascia la pelle (in questo libro, se non altro), il mistero è svelato, le sorti del mondo (perché anche queste erano in gioco) sono al sicuro. Almeno per il momento. Amy ha quattordici anni, Dan undici: il tempo per continuare le loro avventure ce l’hanno e la porta per un seguito delle 39 chiavi rimane aperta.