
Agatha Christie, la scrittrice. Duncan Goodhew, il nuotatore. Cher, la cantante. Whoopi Goldberg, l’attrice. Tutti li conoscono per la loro celebrità; ma ben pochi sanno che, prima di diventare famosi, fin da quando erano piccoli, hanno tutti dovuto fare i conti con un “disturbo specifico dell’apprendimento”: la dislessia. Per alcuni di loro - i meno giovani - all’epoca nemmeno si chiamava così: si notava che avevano dei problemi a leggere o a scrivere, a parlare o a maneggiare lunghe sequenze di informazioni (come le tabelline), ma nessuno ancora era in grado di stabilire quale fosse il problema. D’altro canto, nemmeno si poteva pensare ad un ritardo mentale: erano tutti evidentemente intelligenti, e il loro cervello manifestava una sorprendente capacità di compensare quel deficit con un’ondata di creatività…
«Il cervello dei dislessici ha un deficit nell’emisfero della lettura e della scrittura ma compensa pompando l’altro, quello dell’immaginazione visiva e di altre percezioni. La mia mente prende l’autostrada; quella di Antonello fa il fuori pista, il motocross, i salti». La dislessia, altrimenti detto, rende più difficile fare alcune cose in un certo modo, ma non lo impedisce, anzi, lo semplifica in altri: andrebbe quindi considerata più come una questione di diversità che come un disturbo. Quest’ottimo libro di Rossella Grenci - logopedista potentina autrice di diversi volumi sull’argomento - mette in luce quest’aspetto in particolare; assieme all’importanza di lavorare sulla propria condizione senza perdere la speranza di riuscire a trovare una propria strada, per quanto nuova e insospettabile, nella ferma convinzione che la dislessia, appunto, non sia un limite ma una “strada parallela”. Il volume - scritto in maniera scientifica - ma con un linguaggio non tecnico accessibile a tutti - si occupa in prima battuta di aiutare a comprenderla bene ove individuarne la potenziale eccezionalità; per poi delineare strategie di apprendimento alternative ad uso di insegnanti e genitori e chiudersi con ricordi e citazioni di dislessici famosi.
«Il cervello dei dislessici ha un deficit nell’emisfero della lettura e della scrittura ma compensa pompando l’altro, quello dell’immaginazione visiva e di altre percezioni. La mia mente prende l’autostrada; quella di Antonello fa il fuori pista, il motocross, i salti». La dislessia, altrimenti detto, rende più difficile fare alcune cose in un certo modo, ma non lo impedisce, anzi, lo semplifica in altri: andrebbe quindi considerata più come una questione di diversità che come un disturbo. Quest’ottimo libro di Rossella Grenci - logopedista potentina autrice di diversi volumi sull’argomento - mette in luce quest’aspetto in particolare; assieme all’importanza di lavorare sulla propria condizione senza perdere la speranza di riuscire a trovare una propria strada, per quanto nuova e insospettabile, nella ferma convinzione che la dislessia, appunto, non sia un limite ma una “strada parallela”. Il volume - scritto in maniera scientifica - ma con un linguaggio non tecnico accessibile a tutti - si occupa in prima battuta di aiutare a comprenderla bene ove individuarne la potenziale eccezionalità; per poi delineare strategie di apprendimento alternative ad uso di insegnanti e genitori e chiudersi con ricordi e citazioni di dislessici famosi.