
Saint Petersburg è una piccola cittadina nel sud degli Stati Uniti che finisce lì dove iniziano le acque del Mississippi, con i suoi argini fangosi, il rumore assordante dei battelli a vapore e sperduti isolotti sabbiosi. Su questo sfondo prendono il via le incredibili giornate di Tom Sawyer – un ragazzino orfano dai vestiti perennemente sgualciti e dalle tasche che immancabilmente strabordano di biglie, lacci, chiavi, scatolette di insetti, monete false e pomelli di ottone – costretto a vivere con l’anziana zia che non smette mai di ricordargli che un giorno, a furia di dispiaceri, le verranno tutti i capelli bianchi e morirà di crepacuore. Eppure c’è poco da fare, malgrado il buon Tom cerchi di trattenersi non può resistere al desiderio di cacciarsi sempre nei guai, che si tratti di barattare cianfrusaglie per ottenere tagliandi oratoriali necessari ad aggiudicarsi una splendida bibbia – della quale peraltro Tom ignora i contenuti – oppure inventare intrepide avventure prese pari pari dalle letture sui pirati, o ancora inscenare folli rituali magici a base di gatti morti e cimiteri notturni, sino ad arrivare a mettere in scena la propria morte rifugiandosi su di un’isola nel bel mezzo del Mississippi insieme all’inseparabile compagno Huckleberry Finn…
Scritto intorno al 1875 e giudicato per molti anni un libro unicamente per ragazzi – categorizzazione sufficiente secondo il pensiero critico dell’epoca a screditare l’opera e porla su di un piano artistico di basso valore – Le avventure di Tom Sawyer è stato più volte ripreso e rivalutato nell’arco del ‘900, sino a diventare uno dei capisaldi della letteratura americana moderna, che trova nel buon Sam Clemens – alias Mark Twain – una delle figure di maggior risalto. Fu pensato inizialmente come un romanzo che aveva lo scopo di ripercorre la vita del suo protagonista con il pretesto di raccontare la storia della moderna democrazia americana, ma nelle varie stesure Twain si rese conto che in realtà sarebbe stato molto più produttivo bloccare la narrazione nel periodo dell’adolescenza, rendendo così unica la figura di Tom Sawyer: un ragazzo destinato a rimanere immortale e dalle sembianze tutt’altro che eroiche. Ed è proprio questa componente antieroica, fortemente umana e altamente immedesimale a rendere eternamente attuale e universale Tom Sawyer che – un po’ come l’Holden Caufield di Salinger – rappresenta la figura del giovane anticonformista che detesta la società e il compromesso, però non vede l’ora di poter tornare a casa per ricominciare daccapo la sua lotta alle convenzioni, battaglia segnata da una sconfitta inevitabile, ma che vale comunque la pena di combattere.