
Anna è poco più di una ragazzina quando suo fratello Enzo sparisce nel nulla. Un vuoto incolmabile per lei, difficilmente superabile. Soprattutto perché non ne ha mai capito il motivo. Suo fratello Enzo era il suo supereroe, Anna era la sua Regina di Cuori. La famiglia di Anna è molto particolare, sua madre è ossessionata dalle liste, sempre imbronciata, a dir poco misantropa, attenta più all’apparenza che alla sostanza. Ha sempre accusato Enzo di essere una testa calda incontrollabile e adesso che è andato via sembra non sentirne minimamente la mancanza. Anzi. Trascorre le sue giornate tra una lista e la pulizia ossessiva di tutto ciò che lo riguarda. Il padre di Anna sembra invece costantemente stanco. E in fondo lo è. Del suo lavoro, della pesantezza della sua vita quotidiana, della sua stessa esistenza. Poi c’è la nonna paterna. Tra lei e la madre di Anna non c’è mai stato un bel rapporto. Anna ricorda spesso, prima che morisse, il modo con cui appellava la madre: sfasciafamiglie. Una parola molto simile a sfasciacarrozze, ma chissà perché il solo sentire quella parola faceva imbestialire sua madre…
La copertina di Le bugie non salvano nessuno di Monica Coppola forse cozza un po’ con la storia raccontata al suo interno, tutt’altro che dal sapore young adults o dall’atmosfera tenera. La voce è quella di Anna, che troviamo in piena infanzia e che accompagniamo fino all’adolescenza inoltrata, ricostruendo insieme a lei il puzzle della sua esistenza e i segreti di famiglia che, solo per il fatto di essere segreti, la sconvolgono e influenzano sin dalla più tenera età. È molto chiaro, leggendo tra le righe, un messaggio importante: il nostro passato e le nostre relazioni e rapporti ci influenzano, a volte in maniera determinante. Questo è quello che succede alla protagonista, che vive per parecchio tempo assetata del ricordo di un fratello scomparso, sete alimentata dalla mancanza di informazioni, e che la portano a idealizzare persone e situazioni, amplificando il positivo, per poi cadere nel baratro del negativo. Enzo, il fratello, è un supereroe mitizzato. Sua madre sembra priva di qualsiasi affetto nei suoi confronti. Sembra che faccia i conti con altrettanti segreti e bugie. Monica Coppola scava in dinamiche familiari scomode, evidenziando quanto possano impattare sulla serenità di alcuni componenti della famiglia e come l’assenza, insieme al non detto, si faccia spesso presenza. Ingombrante.