
Il desiderio di una vita, andare a vivere in campagna. Ma il sogno dei coniugi Hazel si trasformerà presto in un incubo. L'armonia della loro casa immersa nella natura viene interrotta, alle quattro del pomeriggio, dal suono artificiale di un campanello: il Signor Palamède Bernardin è alla porta. Juiette ed Émile lo invitato a entrare, è il loro vicino. Si siede, tace, prende da bere, rimane seduto e dopo qualche ora va via. Sono di nuovo le quattro e qualcuno suona alla porta, è ancora Palamède Bernardin. Giorno dopo giorno lui è lì e loro non sanno che fare. Provano qualsiasi cosa gli venga in mente per poter spezzare il ripetersi degli eventi, ma ogni volta è un fallimento. Loro sono dei principianti e nulla possono contro l'incontrastato sovrano dei rompiscatole. Sono provati e sfiniti da quel uomo ingombrante e invadente. Faranno anche la conoscenza della signora Bernardin: Bernadette è un grosso mucchio di carne tentacolare da cui proviene ogni sorta di disgustoso rumore e fetore. A questo punto la storia si rovescia e prende una strada inaspettata...
Le Catilinarie è un romanzo colto, pieno di rimandi storici, letterari e filosofici. Lo stile della Nothomb è inconfondibile, essenziale eppure ricco di dettagli, di sottigliezze con cui riesce a descrivere i suoi personaggi alla perfezione. Non è mai banale nel raccontare le sue storie siano esse parti della sua biografia o dei noir, come in questo caso. Un libro difficile da scrivere perché è complesso e articolato, difficile da leggere perché è necessaria estrema attenzione per non perdere nessun particolare. È un'altra finestra che Amélie Nothomb riesce ad aprire sull'animo umano. Parafrasando Cicerone si potrebbe dire: Quo usque tandem abutere, Palamède, patientia nostra? È la congiura di un uomo quasi immobile. È lo sconvolgimento di una coscienza. È il ripetersi di una domanda che assilla l'essere umano, fino a che punto posso decidere di me stesso e degli altri? La Nothomb non è una scrittrice moralista, non si nasconde dietro valori immobili che rendono impossibile l'azione, mette in luce il dilemma etico e lascia la risposta aperta. Le interessa che le cose vengano allo scoperto nella coscienza di ciascuno. Si tuffa dentro le situazioni, va a prendere il problema e lo porta in superficie. Spoglia e riveste l'essere umano di tutte le sue finzioni, i suoi inganni. Citando Shakespeare fa dire a Émile "Quando la neve si scioglie, dove va il bianco?".
Le Catilinarie è un romanzo colto, pieno di rimandi storici, letterari e filosofici. Lo stile della Nothomb è inconfondibile, essenziale eppure ricco di dettagli, di sottigliezze con cui riesce a descrivere i suoi personaggi alla perfezione. Non è mai banale nel raccontare le sue storie siano esse parti della sua biografia o dei noir, come in questo caso. Un libro difficile da scrivere perché è complesso e articolato, difficile da leggere perché è necessaria estrema attenzione per non perdere nessun particolare. È un'altra finestra che Amélie Nothomb riesce ad aprire sull'animo umano. Parafrasando Cicerone si potrebbe dire: Quo usque tandem abutere, Palamède, patientia nostra? È la congiura di un uomo quasi immobile. È lo sconvolgimento di una coscienza. È il ripetersi di una domanda che assilla l'essere umano, fino a che punto posso decidere di me stesso e degli altri? La Nothomb non è una scrittrice moralista, non si nasconde dietro valori immobili che rendono impossibile l'azione, mette in luce il dilemma etico e lascia la risposta aperta. Le interessa che le cose vengano allo scoperto nella coscienza di ciascuno. Si tuffa dentro le situazioni, va a prendere il problema e lo porta in superficie. Spoglia e riveste l'essere umano di tutte le sue finzioni, i suoi inganni. Citando Shakespeare fa dire a Émile "Quando la neve si scioglie, dove va il bianco?".