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Le magnifiche

Le magnifiche

Matilde Serao (1856-1927) amava definirsi donna “meridionale al quadrato”, per le sue origini greche e napoletane. Aveva una passione che la accompagnò per tutta la vita: scrivere nel senso più ampio e onnivoro del termine, lettere, articoli, saggi, romanzi. Nonostante fosse troppo chiassosa, goffa e brutta, esercitava un fascino che ammaliava per la sua determinazione, la sua capacità descrittiva e la sua invettiva, che non risparmiò neppure al primo ministro quando scrisse Il ventre di Napoli. In Italia, fu la prima donna redattrice, la prima direttrice di un giornale e la prima fondatrice di un quotidiano. Dotata di uno spirito innovatore, creò la rubrica della posta per tenersi a contatto con I suoi lettori e pubblicò importanti romanzi a puntate come I fratelli Karamazov e Bel ami. Morì, come aveva detto, scrivendo. Maria Montessori (1870-1952) aveva un’eccezionale personalità poliedrica, fu medico, scienziato, pedagogista, femminista, educatrice, antropologa. Caparbia e testarda, frequentò prima la scuola tecnica e poi si laureò in medicina, opponendosi alle richieste di suo padre che aveva pensato per lei un lavoro “da femmina” come la maestra. Dotata di una straordinaria generosità, si occupò in ospedale di poveri e diseredati, ma soprattutto era affascinata dalle malattie mentali. Rendendosi conto che le mancava l’aspetto sociale e non poteva avere un approccio solo medico-scientifico, studiò antropologia e filosofia e nella colorata Casa dei Bambini del quartiere San Lorenzo si fece artefice del “movimento umanitario”: le maestre non dovevano intervenire con dei diktat e gli alunni potevano manifestare e seguire le proprie inclinazioni. Quando pubblicò il suo studio sul metodo Montessori, divenne immediatamente un bestseller in tutto il mondo e scuole montessoriane vennero aperte negli Stati Uniti, in Cina, in Inghilterra, in Svizzera e Nuova Zelanda. Tuttora sono presenti circa 20.000 scuole montessoriane al mondo…

Matilde Serao e Maria Montessori sono solo due delle incredibili 33 donne presenti nel libro di Daniela Musini, che, con una prosa fluida accompagnata da un lessico ricercato, ci guida in questa affascinante rassegna. Dal 69 a.C. (anno della nascita di Cleopatra) al 1995 (anno della morte di Paola Borboni), la Musini ripercorre i secoli presentandoci le donne che hanno fatto la storia d’Italia, spaziando tra regine, popolane, studiose, religiose, scrittrici, artiste e cortigiane, addentrandosi nello spirito dell’epoca e offrendo nel contempo il suo punto di vista contemporaneo, dal quale si percepisce talvolta una raffinata ironia. In questo lungo excursus ritroviamo tante donne famose: Cleopatra, la monaca di Monza, Eleonora Duse, Sibilla Aleramo, Maria Callas, Lucrezia Borgia, Luisa Spagnoli, Margherita di Savoia, Anita Garibaldi, giusto per citarne alcune. Eppure la Musini riesce a fornirci particolari sconosciuti e su ogni singola storia si immerge così profondamente che il racconto che ne viene fuori è sempre strettamente personalizzato alla protagonista del capitolo e, allo stesso tempo, correlato alle vicende delle altre beniamine, tramite lo stile e la visione generale dell’autrice che riesce a dare unitarietà e un filo conduttore a queste peripezie e personalità così diverse e straordinarie. Daniela Musini infatti ci presenta le 33 magnifiche a tutto tondo, senza tralasciare i particolari della loro vita privata e alcune zone d’ombra che qui non ho voluto svelare al lettore per non privarlo del gusto della storia. C’è tanta passione e c’è anche tanto dolore che segna la vita delle mitiche 33, ma soprattutto c’è tanto coraggio e tanta caparbietà: di cambiare, di opporsi, di stravolgere lo status quo, di rincorrere i propri sogni infischiandosene di quello che pensa la gente.