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Le magnifiche invenzioni

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Napoli, 1888. Il giovane Tunino, apprendista fabbro, subisce le angherie dei bulli di quartiere per essere il fratello di un femminiello, Gaetano, star del balletto al teatro di Napoli. Una sera, quest’ultimo viene notato da Étienne Jules Marey, uno scienziato francese, che gli chiede di posare per lui al fine di collaudare un nuovo apparecchio fotografico, da presentare alla nuova Esposizione universale a Parigi. Sebbene Gaetano accetti inizialmente con ritrosia, alla fine sia lui che Tunino rimangono affascinati dalla personalità di Étienne, il quale, tuttavia, ha una vita familiare alquanto scombussolata, perché la moglie soffre di crisi nervose, apparentemente non determinate da nulla. Mentre Tunino approfitta della frequentazione in casa Marey per conoscere nuovi amici, come la vulcanica rossa Apollonia e il vispo Philipp, e di questo incontro per affinare le proprie conoscenze tecniche, avendo in cuor suo il desiderio di diventare un inventore, Gaetano si rende conto di essere particolarmente affezionato all’uomo e di provare un sentimento che giorno dopo giorno pare metterlo profondamente in difficoltà…

Primo romanzo di Mara Fortuna, insegnante e giornalista, nonché fondatrice de “La Principessa Azzurra APS”, associazione contro la discriminazione e la violenza di genere, per la quale organizza dei laboratori sul tema, l’autrice pone in questo romanzo dei temi a lei cari, ambientandoli in un contesto storico perfettamente delineato. Difatti, nonostante la fine dell’Ottocento si caratterizzi per il clima generale di grande innovazione e progresso (di cui lo stesso Étienne è riflesso, con la sua intraprendenza professionale e con il suo essere una “voce fuori dal coro” nella comunità scientifica), sotto il profilo della sostanza rimangono ancora saldi nella società un conformismo e un tradizionalismo dai quali non ci si riesce a emancipare. Invece, la vera modernità è rappresentata dalla figura spontanea e genuina di Gaetano che, nonostante provenga dalla periferia di Napoli e da un contesto privo di istruzione o di esempi, raffigura il vero anticonformista, incurante del giudizio altrui e dedito a seguire le sue inclinazioni e i suoi sentimenti. Nonostante sia un romanzo d’esordio, la struttura narrativa appare ben composta, con un buon equilibrio tra i dialoghi e il discorso indiretto, peccando tuttavia talvolta di eccessiva meticolosità nella descrizione delle situazioni e degli ambienti, cosa che, a tratti, mette fuori fuoco il vero cuore della narrazione. Per quanto concerne i personaggi, invece, alcuni risultano perfettamente descritti dalle loro stesse voci, come nel caso di Apollonia e di Tunino; altri, come nel caso dello stesso Étienne, appaiono statici, quasi avviluppati su loro stessi, sebbene nel complesso si possa in ogni caso apprezzare una buona dinamicità della trama.