
È partito con uno zaino nel quale ha cercato di mettere solo l’essenziale, lo stretto necessario per affrontare quei venti giorni di cammino verso Santiago di Compostela. E ha cercato di consigliare una delle due compagne di viaggio, Rosanna, allo stesso modo, dicendole che due pantaloncini, due magliette, una felpa, due paia di mutande e calzini e un impermeabile sarebbero stati sufficienti. Anche perché lo zaino avrebbero dovuto portarlo in spalla tutto il tempo, quindi meglio farlo il più leggero possibile. E ora eccoli lì, lungo il tragitto, Livio e due sue amiche. Rosanna in realtà vorrebbe essere qualcosa in più per lui, anche perché tutti la indicano come fidanzata ideale di quel ragazzo mingherlino, all’apparenza figlio di papà cresciuto da una famiglia unita e benestante. Per Livio, però, l’amore è un sentimento complicato e fragile, una verità che ha fino ad ora faticato a confessare a pochi e prima ancora a se stesso. L’amore, per lui, è un desiderio nitido e preciso rivolto unicamente agli uomini. Il suo primo amore, Davide - suo migliore amico e anima gemella - è rimasto per sempre prigioniero in un letto a quattordici anni e, da allora, Livio ha deciso di camminare per lui. E si è lasciato trasportare, appena sedicenne, in India e in Africa, dove ha visitato missioni traboccanti di persone bisognose di ogni forma d’aiuto. Livio si è prestato e ha cercato di aiutare tutti, come meglio ha potuto. Entrare in seminario, dopo questo tipo di esperienze, gli è sembrata la scelta più naturale possibile, anche perché il suo desiderio di dedicarsi al prossimo pare scritto nel suo destino e non gli ha lasciato alcuna scelta. Fino ad oggi, fino all’incontro, a Portomarín, con l’uomo che, ne è sicuro, gli cambierà la vita. Livio ha lasciato indietro il gruppo di amici e si è incamminato per un sentiero circondato da campi di grano, per arrivare alla chiesa di San Nicola a Portomarín, costruzione che da tempo desidera visitare. E proprio lì, mentre ne osserva incantato la facciata, qualcuno gli rivolge la parola. Si tratta di un uomo dai capelli neri, la carnagione scura e lo sguardo aperto, che in italiano comincia a illustrargli dettagli interessanti della costruzione romanica…
Una storia di coraggio e di solidarietà. Un inno alla vita, soprattutto se imperfetta e ricca di fragilità e debolezze, quelle che rendono ciascun individuo unico e meraviglioso. La vicenda di un uomo che, da sempre accanto ai diversi e agli ultimi, intraprende un viaggio - fisico e metaforico allo stesso tempo - e ne esce arricchito di esperienze e di un nuovo amore, tangibile e complesso, che segna il suo futuro e lo trasforma. Livio, il protagonista del romanzo di Luca Trapanese - napoletano, classe 1977, fondatore di una Onlus che si occupa di disabilità e di una casa-famiglia per bambini colpiti da malformazioni, padre single di una bambina down adottata nel 2018 - è una nota di luce in un mondo dominato dall’egoismo e dalla grettezza. Partito insieme a due amiche per intraprendere il pellegrinaggio più famoso del mondo, il duro cammino di Santiago, Livio - ragazzo votato all’aiuto dei propri simili, ma anche uomo irrequieto e amante delle sfide - utilizza la nuova esperienza per conoscersi, riconoscersi e individuare in maniera precisa quale sia la vera strada che la sua coscienza e il suo cuore desiderano percorrere. E il nuovo sentiero da battere conduce a Pietro - tratti orientali e caldo sorriso -, un architetto costretto su una sedia a rotelle da una malattia che non lascia scampo ma desideroso di far conoscere al nuovo amico Livio la bellissima chiesa di San Nicola, che diventa testimone d’eccezione del nuovo sentimento tra i due uomini, una piccola gemma che ha il sapore di un amore destinato a diventare sempre più intenso e profondo. Ed è così che il giovane ragazzo impulsivo, dagli occhi perennemente rivolti verso un futuro fatto di voli pindarici e sogni all’apparenza impossibili, intraprende un nuovo cammino, ben più impegnativo della camminata tra i luoghi di culto spagnoli. Si tratta di un percorso irto di difficoltà e possibili maldicenze, di una strada che prevede la dichiarazione di un’omosessualità ancora non del tutto accettata dalla società, aggravata poi dall’incognita della malattia di uno dei componenti della coppia. Un percorso impervio e accidentato, quindi, che Livio abbraccia con una passione che incanta. Non mancano gli scivoloni e le cadute, i dubbi e le incertezze, gli errori e le discussioni. Perché la vita è questo, un continuo intrecciarsi di vite imperfette, fatte di cicatrici e crepe; una sfida continua in cui la felicità è nascosta nei luoghi e nei momenti più impensati, spesso dietro quegli schiaffi che arrivano a tradimento. Con una semplicità, un coraggio e una generosità che traspaiono da ogni pagina, Trapanese regala ai lettori una storia commovente e davvero dolce, un romanzo intenso che entra tra le pieghe dell’anima e lancia un messaggio potentissimo di speranza e d’amore, quello vero e declinato in ogni sua possibile accezione.