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L’eredità dei Borgia

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A Monteperso, suggestivo borgo dell’Appennino emiliano, sono tutti in fibrillazione perché manca pochissimo alla nuova edizione del Glf, il festival della Linea Gotica che vede il piccolo paese diventare per qualche giorno il centro di manifestazioni, dibattiti ed eventi per i cultori e appassionati di storia e di cimeli della Seconda Guerra mondiale e soprattutto delle imprese e delle vicende che si sono succedute sulla celebre Linea gotica. Per questa edizione, inoltre, la sensuale e volitiva sindaca è riuscita perfino a garantirsi la presenza di un ospite straniero, un nipote di uno dei soldati inglesi che ha combattuto proprio nel territorio di Monteperso e che da allora è considerato da tutti un eroe di guerra. Insomma, una edizione ricca e attesissima che vede già molte prenotazioni e l’arrivo di forestieri da ogni parte del paese, tanto che per l’occasione il Corpo di Polizia locale ha deciso di avere bisogno di rinforzi e la scelta è caduta su Lollo Parmeggiani, diciottenne del luogo con una madre petulante e fastidiosa e nessuna voglia di fare davvero l’ausiliario. Un giovane della generazione Z - come amano definirsi i ragazzi successivi ai millennials - tirato dentro attraverso una sorta di progetto scuola/lavoro e del tutto ignaro di quanto possa essere complicato e sconfortante il lavoro di vigile urbano in un buco come Monteperso, con zero risorse, una panda 4x4 anteguerra che guida solo il comandante Grandi e un motorino Ciao che parte solo con le preghiere, affidato all’agente Marco Pellegrini. Marco è un ex studente fuoricorso all’università di Bologna che sognava di fare il ricercatore e di fidanzarsi con la bellissima Elena, una ragazza straordinariamente somigliante a Nathalie Portman. Nella sua attuale vita, invece, Pellegrini è single, non degnato neppure di uno sguardo dall’affascinante maresciallo del paese limitrofo da cui è attratto, affiancato da un cane aggressivo e maleodorante che fa, incredibilmente, parte della squadra della polizia locale e con un ex professore morto come unico confidente e amico immaginario. E proprio quando con amarezza e malinconia rimembra la bella Elena con la barista del borgo mentre cerca di addestrare il giovane Lollo alle funzioni da espletare durante l’imminente festival, la sua ex lo contatta e gli chiede di incontrarsi alla stazione di Bologna. Pellegrini parte in quarta mentre il suo cuore si riempie di speranza e il suo cervello inizia a fantasticare sui possibili sviluppi di quell’incontro. Quello che trova a Bologna invece è una vera e propria tragedia che vede la morte di Elena, il suo personale coinvolgimento e un segreto legato a don Micio, il parroco polacco di Monteperso. Ma come è morta Elena sul binario 11 della stazione di Bologna e come faceva a conoscere don Micio?

L’eredità dei Borgia di Lia Celi e Andrea Santangelo si conferma un eccellente romanzo del filone che vede come protagonisti l’agente di polizia locale Marco Pellegrini e la sua stramba, sgangherata e adorabile squadra impegnata in quel di Monteperso, un posto talmente piccolo e isolato che si fa fatica a credere che nasconda così tanti misteri e che abbia così tanti ammiratori affascinati dalle vicende storiche di cui il luogo sembra essere stato scenario principale. Ancora una volta la penna dei due autori tratteggia personaggi meravigliosi, buffi, incredibili e animali altrettanto indimenticabili, come lo scorbutico e aggressivo cane Patton che riconosce un solo padrone e che vorrebbe tanto non essere coinvolto nel lavoro di animale ausiliare di una sgangheratissima squadra di polizia locale. Questa nuova avventura porta anche un nuovo e inquietante mistero legato alla vita privata dell’agente Pellegrini e a una indagine minuziosa e articolata che incanta e appassiona i lettori pagina dopo pagina. Celi e Santangelo, poi, hanno anche un dono magnifico: possiedono i tempi ironici giusti. Una cosa importantissima per un romanzo giallo perché se dosata male vanifica inevitabilmente la suspense e finisce per disturbare chi legge. E invece ne L’eredità dei Borgia si sorride di gusto, ma si palpita anche per le vicissitudini dei personaggi, e soprattutto ci si incaponisce a trovare indizi e appigli per scoprire il mistero che si dipana nella trama. Insomma, un romanzo che prende e che piace per moltissimi motivi e che fa già desiderare di leggere al più presto la nuova avventura della squadra della polizia locale di borgo Monteperso