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Lettere d’amore da 0 a 10

Lettere d’amore da 0 a 10

La vita di Ernest scorre serena e prevedibile. Con la nonna, affettuosa ma stanca e abitudinaria, le giornate sono scandite dal ricordo del nonno, mai tornato dalla Grande Guerra, e dai brodini preparati dalla vecchia Germaine. Niente TV, niente centri commerciali, niente visite. La madre di Ernest è morta, mentre del padre Ernest non sa quasi nulla. L’arrivo di Victoire, una nuova compagna di classe, non può che essere una grande novità in una vita così ripetitiva. Ernest, che non sa bene cosa significhi avere amici, inizialmente è gentile solo per buona educazione, ma le abitudini di Victoire sono talmente diverse dalle sue che è impossibile non lasciarsi a poco a poco trascinare. Per lei è naturale invitarlo a conoscere i suoi 13 fratelli, a pranzo (“dove c’è posto per 16, c’è posto anche per 17!”), a tenere in braccio l’ultimo arrivato di casa e sembra naturale perfino portarlo a scuola un giorno che nessun altro può occuparsi di lui. La spontaneità di Victoire e il modo che tutta la sua famiglia ha di accogliere Ernest coinvolge rapidamente anche la nonna. Un passo alla volta anche loro due si aprono e osano piccole avventure: da una passeggiata al parco e un pranzo al ristorante fino a trovare il coraggio di scrivere a quello storico, visto in TV, che ha scritto un libro sulla Grande Guerra e che ha proprio lo stesso nome di Ernest…

Il romanzo di Susie Morgenstern Lettres d’amour de 0 à 10 in Francia ha ricevuto diversi premi ed è diventato “un piccolo classico”. Con questa premessa e una breve introduzione, la casa editrice Sonda ci tiene a presentare questa graphic novel come vero e proprio rilancio di un romanzo che, invece, in Italia, non ha avuto finora un successo particolare (è stato pubblicato solo in un’edizione scolastica Bruno Mondadori, nel 2005, con il titolo Lettere misteriose). E il rilancio sembra assai convincente: il fumetto, con la sua rapidità e i suoi colori, ben sostiene una storia che, in modo discreto e spesso poetico ma con la vivacità che contraddistingue la protagonista, mette a fuoco la trasformazione generata da un incontro imprevisto e la ricerca che ne segue. L’introduzione di Matteo Bussola pone l’accento sulla paternità, “un viaggio che ad alcuni uomini può fare paura”, ampliando non poco la possibile destinazione di questo libro che è, prima di tutto, la storia di un ragazzo e una ragazza destinata ai loro coetanei, ma che può essere una lettura illuminante anche per chi può riconoscersi nei personaggi che appartengono alle altre età della vita, in particolare il papà e la nonna di Ernest.